«200 i km a piedi, miliardi le stelle nel cielo, 41.667 i passi in un giorno, 25 i gradi di temperatura media, 10 i giorni di cammino, 2 i tuoi piedi, 1 sola la tua scelta di esserci».
Recitava così il volantino della proposta estiva della Pastorale Giovanile di Mondovì per i giovani: dieci giorni di cammino, con meta Santiago, insieme ai giovani della diocesi di Cuneo. Dodici giovani, insieme a Don Federico Pucci hanno scelto di esserci, e questo è il racconto di questa scelta, del viaggio e dei km che abbiamo affrontato.
Da Muxia a Fisterra
I primi due giorni sono stati di viaggio, con tappa a Loyola e poi a Muros, attraversando in pulmino tutta la Francia e la Spagna per arrivare al punto di partenza del nostro cammino: la chiesa di Nostra Signora della Barca a Muxia, costruita di fronte all’oceano nel luogo dove si dice che San Giacomo sia approdato in Galizia. Non avremmo potuto scegliere paesaggio migliore per iniziare la nostra strada: durante la preghiera gli zaini sono appoggiati al muretto, e oltre ci sono solo rocce e oceano. La prima foto che facciamo tutti insieme ritrae solo le nostre schiene, perché i nostri occhi guardano l’orizzonte. La prima cosa che capisci del cammino è che nulla è come lo avevi romanticamente immaginato, ma è male alle spalle, sudore, il peso dello zaino, nuovi nomi da imparare e nuovi sorrisi, bellezza, fatica, la presenza di Dio nel vento che soffia e nelle persone che ti augurano “Buen camino!”. Ti insegna fin da subito che non si può fare a meno degli altri: con questi zaini grossi e pesanti, per raggiungere qualsiasi cosa continuando a camminare devi per forza chiedere aiuto – per avere la borraccia, riporre la felpa, aggiustare il peso. Capisci quanto gli esseri umani siano fatti per completarsi a vicenda. Alla tappa pranzo a Lires qualcuno è così concentrato sul cammino che continua imperterrito ad andare avanti, salvo poi essere prontamente recuperato. Quando arriviamo a Fisterra alla prima palestra, c’è chi fa esercizi per sciogliere le gambe e chi si lascia cadere esausto a terra, ma tra tutti serpeggia l’entusiasmo di aver superato il primo giorno. Raggiungiamo anche il faro di Fisterra, che però è immerso nella nebbia, e le scogliere sono a picco su un mare grigio come il cielo. Lontanissimo, l’oceano si infrange contro questo luogo che un tempo si chiamava finis terrae, dove il mondo finiva. Qua c’è il km 0, la fine e l’inizio di ogni cammino – davanti al mare c’è una croce, e nel punto più alto la scritta May the peace prevail in the world.
Km percorsi: tra i 30 e i 35.
a cura di Rachele Basso (continua)