Da Mondovì a Santiago: «200 i km a piedi, miliardi le stelle nel cielo» – DIARIO DI VIAGGIO, parte 2

Un estratto del racconto dei giovani che hanno camminato per dieci giorni - seconda parte. A cura di Rachele Basso

«200 i km a piedi, miliardi le stelle nel cielo, 41.667 i passi in un giorno, 25 i gradi di temperatura media, 10 i giorni di cammino, 2 i tuoi piedi, 1 sola la tua scelta di esserci».

Recitava così il volantino della proposta estiva della Pastorale Giovanile di Mondovì per i giovani: dieci giorni di cammino, con meta Santiago, insieme ai giovani della diocesi di Cuneo. Dodici giovani, insieme a Don Federico Pucci hanno scelto di esserci, e questo è il racconto di questa scelta, del viaggio e dei km che abbiamo affrontato.

Da Fisterra a Carnota
Quando ripartiamo da Fisterra con direzione Carnota, il mattino del secondo giorno, il cielo è grigio, piove e dall’oceano soffia un vento forte (questi 25 gradi di temperatura media non li abbiamo proprio visti). Prima della tappa pranzo imparo che è più facile arrivare alla meta se nel momento più difficile incontro qualcuno che ancora non conosco: la bellezza dell’incontro ti distrae dal male ai piedi e alla schiena.
Nel pomeriggio, la maggior parte del gruppo di Mondovì sceglie il percorso avventura, abbandonando l’asfalto della statale: ci troviamo così ad attraversare un tratto di costa paludoso, verso una casetta di legno in fondo alla baia che sembra sempre lontana. Il risultato è che dopo i primi due pantani da saltare la palude inizia ad essere attraversata da fiumi bassi ma larghi, che ci tocca guadare con l’acqua fino alla vita, infilando i piedi nel fango. Gli eroi della giornata sono i ragazzi del gruppo di Mondovì, che si fermano ad aiutare tutte le ragazze, offrendo mani tese e prendendo al volo chi scivola nel fango – che risucchia anche una scarpa che ci tocca poi cercare a lungo. In mezzo a tutto questo tantissime risate, la fiducia nelle mani tese che ti aiutano a superare le difficoltà, la convinzione che le cose difficili ti fortificano, e la scoperta di una forza inattesa che ci guida fino alla palestra dove passiamo la seconda notte.
Km percorsi: 23 ufficiali ma erano sicuramente di più.

Da Carnota a Muros.
La tappa del terzo giorno è stata forse quella con il paesaggio più bello. Appena fuori Carnota, la nostra strada è stata affiancata dall’oceano, che è di un blu acceso solcato dalla spuma bianca delle onde, e da piccole spiagge e insenature di rocce e sassi. Ci sono ovunque cespugli di more selvatiche, da cui si raccolgono frutti durante il cammino (Pucci ha soprannominato la Galizia “terra delle runse”). La prima ora di cammino del mattino la facciamo sempre in silenzio, guidati da un vangelo e da alcune domande su cui concentrare i pensieri. Oggi abbiamo riflettuto sulla fiducia, sul coraggio che ci va ad uscire per andare incontro a qualcosa di nuovo sapendo poi rientrare e portare il frutto delle nostre esperienze.  Nel pomeriggio finalmente abbiamo potuto toccare l’oceano: l’acqua era freddissima e le onde alte, ma i più coraggiosi hanno fatto il bagno. Dopo tutti i km del mattino, anche solo immergere piedi e gambe stanchi è stato bellissimo. Siamo tornati a Muros, la sera, nella palestra che guarda la baia dall’alto, ma il pomeriggio abbiamo camminato un po’ di meno e c’è stato ancora il tempo per riposare al sole e mangiare il gelato. La sera, dopo le docce e prima della preghiera, c’è il tempo della condivisione: a piccoli gruppi si parla con gli altri di quanto abbiamo capito al mattino, delle nostre domande e delle risposte che stiamo cercando. È bello trovare ogni sera qualcuno di nuovo che ti apre il cuore, raccontandoti un pezzo della sua storia, i suoi sogni e le sue paure. 
Km percorsi: 25.

a cura di Rachele Basso (continua)

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