Santa Pasqua a tutti. Che cosa significa e che cosa implica l’avvenimento di Pasqua per noi? Innanzi tutto è Pasqua del Signore Gesù. Quindi in primo luogo non è festa nostra, a nostro uso e consumo. E non è soltanto una festa di famiglia in famiglia. È la Pasqua di Gesù: l’evento della libertà massima. La possibilità di «dare la sua vita e di riprenderla» (Gv 10, 17-18); rinnovata e donata in ogni Santa Messa, in ogni Eucaristia. Se il tempo di Quaresima è stato dono ed evento di discernimento, la Santa Pasqua e il periodo pasquale sono forza, azione dello Spirito Santo, Spirito di Gesù («primo dono ai credenti», IV preghiera eucaristica) per saper e voler sempre procedere.
Tirar avanti non è espressione di temperamento volitivo; e neppure solo sforzo umano di tenacia e di sola buona testimonianza che gli adulti, genitori e nonni, educatori e docenti, devono dare ai figli, ai più giovani di loro.
Procedere è progredire; è continuare ad irrobustirsi nell’accogliere e ascoltare, nel discernere e aderire con gioia crescente alla Volontà del Buon Dio. La Santa Pasqua ancora una volta è Gesù, il Vivente, il Risorto dai morti per sempre e per tutti noi, che dona se stesso come Via da assumere e imitare nella sua vita mortale che l’anno liturgico dal Natale alla Pasqua ci propone e che fa vivere; Via, giacché egli il Risorto cammina con noi e in noi sorreggendoci giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. La fede che spera e che ama Gesù; in Gesù e con Lui, anche in tempi provati come i nostri, anche in disorientamenti culturali e politici, anche in tante incertezze e dubbi, è un faro illuminante tutti ed è roccia su cui appoggiarsi ben saldi e sicuri.
Coraggio, e procediamo sereni, rinfrancati, gioiosi.
Buona Santa Pasqua soprattutto agli ammalati, a chi è in ricerca di lavoro, a ogni persona esasperata dai problemi.
In preghiera fraterna beneauguro e benedico.
La Pasqua che ci spinge a “procedere” nell’impegno
Il vescovo mons. Pacomio in vista della Settimana santa. L’invito a far tesoro del terzo verbo da assumere in questo anno pastorale