La gente piemontese attesa ad Assisi per i giorni di San Francesco

Il gesto dell’offerta dell’olio per la lampada tocca alla nostra regione

Il 4 ottobre, in occasione della festa del Patrono d’Italia, Francesco d’Assisi, il Piemonte donerà l’olio per tenere acceso il lume che quotidianamente arde nella cripta della Basilica del Santo. E’ la quarta volta: era già avvenuto nel 1940, nel 1957 e nel 1996. La cerimonia si svolge alla presenza dei fedeli e delle alte personalità ecclesiastiche e civili. Si deve all’architetto Ugo Tarchi il disegno della lampada votiva, presentato nel settembre 1937 al padre generale dell’epoca. La lampada, realizzata in bronzo lucido e argento, è alta un metro e venti. L’olio incarna un ruolo altamente simbolico, non solo per il suo significato spirituale, ma anche perché rappresenta l’elemento caratterizzante il nostro Paese, in quanto terra di ulivi.
L’olio è il segno della luce e della condivisione, ma è anche il liquido dell’unzione con cui gli stessi sacerdoti vengono consacrati. Il card. Martini, all’epoca arcivescovo di Milano, il 4 ottobre 1995, quando era toccato alla Lombardia portare l’olio, disse: “L’olio rappresenta anche il simbolo della fatica, della generosità e della laboriosità della gente. Offrirlo vuol dire ringraziare San Francesco per quanto ha fatto per l’Italia. E’ un gesto che vuol essere il segno del desiderio di rinascita sociale, politica ed evangelica”.
L’olio è il simbolo più caro della Chiesa cristiana
La lampada presente è un’opera che cerca di restituire l’essenzialità del messaggio francescano attraverso i materiali: la purezza del vetro, la forza dell’olio e la luce della fiamma. La base riporta le parole della Preghiera semplice: “Dove sono le tenebre che io porti la luce”. La luce di san Francesco richiama le parole del suo primo biografo Tommaso da Celano: “Subito offrì denaro a un sacerdote perché provvedesse una lampada e l’olio e la sacra immagine (il Crocifisso di San Damiano) non rimanesse priva, neppure per un istante, dell’onore, doveroso, di un lume”.
L’evento, che si articola tra il 3 e il 4 ottobre coinvolge non solo la società civile ma tocca anche tutta la realtà ecclesiale ed interpella in modo particolare tutti coloro che vivono in Piemonte ed hanno a cuore la “casa comune” del proprio territorio. Inoltre siamo nell’Anno della Misericordia voluto da Papa Francesco, che spesso fa riferimento all’esperienza di vita e di fede del Poverello (di cui porta il nome) e, felice coincidenza, gli 800 anni dell’Indulgenza della Porziuncola, che diventano certamente un punto di riferimento per preparare l’evento di Assisi.
Ma perché fare un pellegrinaggio ad Assisi?
Non deve essere solo una gita di piacere, l’andare ad Assisi vuole essere l’incontro con un uomo, San Francesco, che ha creduto totalmente al Vangelo senza togliere nulla; che ha amato il mondo, accogliendo ogni creatura animata e inanimata nel suo amore, anche i peggiori tra gli uomini perché in ogni creatura ha visto espresso l’amore di Dio. Un uomo che ha gioito intensamente, pur nelle sofferenze più profonde, e perciò la sua vita si trasformò gradatamente in canto di lode e ringraziamento a Dio: persino nella morte, accolta come “sorella”. Un uomo che fu padrone di tutto, perché non attaccato a nulla; e nella libertà del distacco dalle cose seppe gioire della Provvidenza di Dio che “nutre gli uccelli del cielo e veste i fiori del campo”.
Un uomo che fu tra gli uomini la più viva immagine di Gesù Cristo. Di lui un non credente, Renan, scrisse: “Si può dire che dopo Cristo, Francesco d’Assisi è stato l’unico cristiano perfetto. E’ stato realmente uno specchio perfetto di Cristo”.
don Franco Ferro Tessior

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Tre possibilità per partecipare, andando ad Assisi

Chi volesse partecipare al gesto dell’offerta dell’olio per la lampada di S. Francesco ad Assisi, l’Opera Diocesana Pellegrinaggi di Torino ha previsto tre proposte di viaggio in pullman: la prima nei giorni 2-4 ottobre (quota individuale di partecipazione euro 275 + euro 35 di quota gestione pratica, supplemento di 60 euro per camera singola); la seconda nei giorni 3-4 ottobre (quota individuale di partecipazione euro 170 + euro 35 quota gestione pratica, supplemento camera singola 25 euro); la terza nei giorni 2-5 ottobre (quota di partecipazione euro 395 + quota gestione pratica euro 35, supplemento camera singola 90 euro). Nelle tre opzioni sono indicate soste diverse, ma sempre con la possibilità di visitare i luoghi francescani di Assisi e dintorni, privilegiando le celebrazioni speciali del Transito di S. Francesco il 3 ottobre sera a Santa Maria degli Angeli ed al mattino del 4 ottobre nella Basilica superiore, per l’Eucaristia presieduta dal mons. Cesare Nosiglia con i vescovi piemontesi. Altre mete, a seconda: La Verna, l’Eremo delle Carceri, Perugia. Informazioni ulteriori, anche per il programma dettagliato, rivolgendosi all’Opera Diocesana Pellegrinaggi di Torino, c.so Matteotti 11 (tel. 011/5613501 oppure 011/5617073; fax 011/548990 – info@odpt.it – www.odpt.it).

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