“Andiamo a vedere gli Anathema?”. Una domanda retorica per chi, in questi anni ha seguito ed apprezzato in pieno il percorso di una band tra le più “vere” ed “originali” dello scenario rock internazionale. “Certo che sì!”. I live dei fratelli Cavanagh sono emozione pura. Sarà per la voce di Vincent, per l’ispirazione di Daniel, per la classe di Lee… O forse per la coralità emotiva che la band inglese sa sempre suscitare in chi li guarda e li ascolta da sotto il palco. È appena uscito il loro ultimo album, “Distant Satellites”, lavoro che riprende ed amplia magistralmente il discorso iniziato con “We’re Here Because We’re Here” e “Weather System”. Una sterzata stilistica a cui i vecchi fan del metal-doom si sono abituati e che ha fatto degli “Anathema” un modello da seguire per i “mostri sacri” della scena anni Novanta. Basta con la retorica: una band di valore sa andare avanti per la sua strada, riflettendo, nel songwriting, emozioni, stati d’animo, esperienze (musicali e non) maturate negli anni. Per chi è cresciuto con gli “Anathema” questo è il bello degli “Anathema”: ritrovarseli di fronte dopo più di 20 anni ed emozionarsi senza dover sempre far ricorso al passato. È così anche per l’ultimo album, “Distant Satellites”, lo possono apprezzare anche i reduci di “The Silent Enigma”, anche se il pianoforte ha quasi sostituito la chitarra e viene dato più spazio alla componente elettronica. E quindi, chi può, vada a godersi questo concerto: lunedì 6 ottobre gli “Anathema saranno all’Alcatraz di Milano.
Anathema, emozione senza tempo
Lunedì 6 ottobre saranno all'Alcatraz di Milano per l'unica data italiana.