Negli anni ‘80 e ‘90 lo chiamavano “il Mago”. Nessuno poteva fare a meno di ammirarlo e, complice anche la pubblicità di una marca di orologi sportivi, Manolo – all’anagrafe Maurizio Zanolla, classe 1958 – era una vera icona del mondo dell’arrampicata. Un free-climber, un uomo ragno del mondo reale che scalava muri di roccia a mani nude, aprendo vie in falesia su pareti che nessuno pensava nemmeno potessero esistere. Un ospite d’eccezione per Mondovì, che sarà in città mercoledì 21 novembre al Baretti (alle 21) all’ultimo appuntamento del “Mountain film” del CAI monregalese.
Un’edizione da incorniciare, quella del festival del CAI, con il film vincitore del Trento Film Festival 2018 e Manolo ospite per il gran finale. Mercoledì 21 novembre il gran finale della manifestazione col fuoriclasse bellunese. Manolo presenterà il suo libro “Eravamo immortali” (Fabbri Editori), in dialogo con Nanni Villani. Un’autobiografia intensa e raffinata, capace di intrecciare la situazione socio-economica dell’epoca con le imprese sportive e le vicende familiari vissute in prima persona dal “Mago”, arrampicatore schivo e introverso, inaspettatamente emotivo e romantico, capace di scalare una via di grado “9a+” ad oltre cinquant’anni. La serata sarà come sempre ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. L’intera manifestazione, patrocinata dalla Città di Mondovì, è realizzata infine con la collaborazione del Trento Film Festival e con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, della Banca di Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca de’ Baldi e di alcuni sponsor privati.
«Siamo davvero orgogliosi – commenta il presidente della Sezione, Davide Avagnina – di poter presentare un programma di questo tipo e di ospitare un personaggio del calibro di Manolo, mito intramontabile dell’arrampicata mondiale. Il MMF saprà anche questa volta rappresentare un’interessante occasione di approfondimento sulla montagna a 360 gradi».