Un uomo che “ascolta” il vino, un vignaiolo di razza, ha creato, su ispirazione della sua musa, Angioletta, una bottiglia “letteraria”, un Barolo da leggere prima di berlo. Viene presentata l’edizione aggiornata del volume dedicato al re dei vini, dopo quelle del 1970 e del 1993, “Il Barolo come lo sento io” di Massimo Martinelli. Un Barolo “passionale” da assaporare lentamente come l’etichetta che riporta stralci del libro e scandisce frasi d’amore verso il vino e la Langa. Martinelli interpreta un grande vino, ne ripercorre lo sviluppo per arrivare ai livelli qualitativi di oggi.
Il “personaggio” Barolo è infatti analizzato nella storia e nell’attualità, Barolo è inteso come sintesi preziosa della terra, del vitigno, del cielo e dell’uomo. Una speciale occasione con “Gli spigolatori”, Centro studi monregalesi e Associazione italia di cultura classica (delegazione di Cuneo) in programma il 17 agosto alle ore 18 in Sala Ghislieri a Mondovì. Interverranno: Stefano Casarino (La cultura classica), Luciano Bertello (L’amicizia) e Giovanni Tesio (Il libro) A seguire rinfresco: Un calice di barolo con la raschera DOP offerta dal Consorzio di tutela della Raschera. Una specialissima occasione per spigolare tra la cultura classica, il rapporto d’amicizia tra i cultori del vino, e l’analisi del volume con l’intervento finale dell’autore che dialoga con il suo personaggio d’eccellenza, il signor Barolo.