Cultura, Arte e Futuro: riaprono le OGR

Dal 30 settembre il “Big Bang”, kermesse per presentare il nuovo progetto di Torino

Chi l'avrebbe detto a metà anni '80 che Torino si sarebbe trasformata da città post industriale in una fucina di novità e di "avanguardia"; un luogo in cui si guarda al futuro e se ne tracciano le linee, una città in cui "turismo" non è un concetto astratto, ma al contrario un'importante risorsa per la città? Tutto quello che oggi appare norma appoggia le fondamenta su una progettazione lungimirante, un periodo lungo quanto una generazione, venticinque anni passati a trasformare i progetti in quelle realtà che noi conosciamo. La riconversione degli spazi urbani (grazie anche alle Olimpiadi) è stato senza dubbio il fil rouge con cui si è delineato questo "risorgimento" cittadino, ma non solo: dal Lingotto (anni '90) all'area universitaria di Borgo Dora, passando per i Murazzi, San Salvario o Barriera di Milano, il denominatore comune è risieduto nel dare voce ad mix di animi e di anime, che è diventato un fenomeno virtuoso, di cui tutti hanno beneficiato che, per fortuna, darà ancora ricadute positive future. Si è dato da mangiare agli stomaci e alle menti.

Guardare allo sviluppo culturale di una città come Torino, può apparire qualcosa di lontano, per quelli come noi che (parafrasando Paolo Conte) arrivan dalla campagna, ma in realtà è imprescindibile per immaginare gli sviluppi futuri dei territori rurali.



<p>il logo del

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La riapertura delle Officine Grandi Riparazione che verrà nelle prossime settimane rappresenta perciò non solo un'altra opportunità per la città di "mettersi in mostra", ma anche un'occasione per guardare a una città che racconta i suoi ultimi 25 anni di storia. Le OGR non saranno solo un nuovo spazio per la città, ma un modo con cui una Città decide di parlare. Architettura, ricerca e tecnologia trovano una nuova lingua con cui declinarsi e per declinare la parola "arte", al proprio interno e verso l'esterno: i contenitori vuoti diventano spazi di cui la collettività si riappropria per riviverli e per riempirli di nuovo e con nuovi argomenti. Il modo migliore di presentarsi non poteva essere che con una grande festa, in cui la musica farà da motivo trainante, anche se non sarà l'unico ingrediente di questa kermesse.



<p>Quello di Giorgio Moroder sarà l'evento principale dell'apertura delle OGR</p><div  class=

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Si parte il 30 settembre con Giorgio Moroder, Elisa e Ghali per andare avanti fino a metà ottobre con Omar Souleyman, Danny L. Harle, l'Atomic Bomb! (progetto internazionale di afro-funk a cui si aggiungerà per questa data italiana anche Samuel Romano dei Subsonica) e i Chemical Brothers in djset. L’apertura delle OGR coinciderà con lo svelamento di Procession of Reparationists, installazione pubblica realizzata da William Kentridge, artista tra i massimi esponenti dell’arte contemporanea, la cui opera sarà la prima di una serie di commissioni pensate per essere fruibili dall’intera città. Le Sale Binari invece (spazio espositivo di circa 3.000 mq) saranno occupate da Tutto Infinito, lavoro firmato da Patrick Tuttofuoco sul tema del paesaggio, in cui lo spettatore viene coinvolto e trasportato in un ambiente “altro”, i concetti di spazio e tempo vengono ridefiniti e le suggestioni che lo popolano sono il risultato del dialogo tra l'artista e i bambini di CasaOz.



<p>La Corte Est delle OGR da progetto</p>
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La cultura, come spesso ci si ostina a ritenere, è fatta di curiosità, e da questa ne deriva la conoscenza; il futuro si declina attraverso l'arte e l'arte non è che l'esaltazione di quella tensione umana che ci rende vivi e di cui sarebbe un vero peccato fare a meno.

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