Migliaia di persone per strada: migliaia di potenziali elettori da conquistare. Ghiotta occasione, per un candidato, la Fiera di Primavera in tempi pre-elettorali. Ma ognuno ha il suo approccio. Vediamoli uno a uno.
Grafico. I 5 Stelle di Giuliano Bessone puntano sull’impatto immaginifico. Montano un banchetto con trecento disegni di Torri del Belvedere di ogni forma, colore, allineamento e composizione: dritta, curva, alta, bassa, in famiglia. Riempi i loro occhi e avrai conquistato i loro cuori. O almeno la loro croce sulla scheda.
Traditional. Il classico non muore mai. La coalizione Insieme per Mondovì di Donatella Garello va sulla tradizione sicura, gazebo coi simboli delle liste (per la verità, solo quelli di Mondovì Attiva e Fiducia in Comune) e banchetto con candidati, volantini, sorrisi e strette di mano. E i buoni vecchi manifesti col volto del candidato sindaco a “10 x”. Professionisti.
Sondaggistico. «Scusi, ha un minuto per rispondere a una domanda?». Il gruppo Mondovì a Colori di Stefano Tarolli punta sulla tecnica di chi ti ferma con in mano una biro e dei fogli di carta pinzati su una cartellina. Chi scrive, ha risposto: e ha scoperto che la sua risposta non era contemplata dal questionario. Vabbè.
Volante. Va bene che siamo la città delle mongolfiere, ma questa non si era mai vista. Civicittà, lista della coalizione Patto Civico per Paolo Adriano, manda in volo Mario Bovetti sul balloon di John Aimo. Che in volo lancia slogan a tema. Per fortuna ci siamo risparmiati il bombardamento aereo di “santini” (e no, non vi stiamo suggerendo di farlo).
Flashmobbistico… che vuol dire “cammina a piedi con un cartello, ma chiamalo flashmob e vedi che colpo”. Daniela Oggerino e il suo gruppo Mondovì Casa Comune si vestono di bandiere della pace e slogan contro il Decreto Minniti-Orlando, e marciano fra la folla parlando di immigrazione, povertà, pace, lavoro, sicurezza e cultura. Spese: fogli di carta, usura pennarello. Economico.