È tornata a “far visita” alle nostre case la cimice asiatica, insetto, originario dell’Estremo Oriente e ormai ospite fisso nel Cuneese fin dal 2013. Ospite sgradito, però, soprattutto per gli agricoltori, visto che, negli anni passati, si sono segnalati danni importanti nei frutteti e nelle colture erbacee. Nelle nostre zone, le più colpite quest’anno sono state le nocciole, con alcune partite interamente da buttare.
Non avendo limitatori naturali specifici nel nostro continente, infatti, questa cimice si è ormai diffusa velocemente, con un progressivo incremento delle popolazioni.
Questa cimice, in autunno, cerca rifugio nelle abitazioni per sopravvivere al periodo invernale. Siamo ormai abituati da anni a vedere in autunno la cimice verde tentare di intrufolarsi nelle nostre case, nascondendosi nei panni e negli indumenti stesi al sole, oppure entrando direttamente da porte e finestre lasciate aperte. Ora però ad “invadere” le nostre abitazioni sono le cimici asiatiche, oggi ben più numerose e moleste. Le si trovano in quantità numerose, tra gli anfratti delle finestre, dietro le tende, ma anche in casa, negli armadi, anche tra le lenzuola, al caldo. Non sono dannose per le persone, ma arrecano fastidio se presenti in numero elevato e inoltre emanano uno sgradevole odore se vengono inavvertitamente schiacciate. Considerando che si tratta di un insetto particolarmente dannoso per le colture, con popolazioni destinate a crescere anno dopo anno, è senz’altro utile tentare di eliminare gli adulti che cercano riparo nelle abitazioni, tanto più se si presentano in numeri consistenti.
Le cimici possono essere preventivamente “scovate” dai loro ricoveri (anfratti, tende, cassonetti, ecc.) utilizzando un classico aspirapolvere. Per eliminarle, la soluzione più semplice è quella di immergerle in un contenitore di acqua saponata (preferibilmente bio) per qualche minuto: il sapone impedisce loro di galleggiare causandone il loro rapido annegamento. In seguito, le cimici morte possono essere smaltite nei contenitori dell’organico. Le cimici non vanno liberate all’esterno per impedire che si vadano ad annidare in altri edifici e che ritornino la primavera successiva e non vanno buttate nel water in quanto l’acqua presente, se non saponata, non è sufficiente per annegarle.