Tornano all’antico splendore gli affreschi di San Rocco a Castellino

Concluso un grande intervento di recupero conservativo della cappella, sugli affreschi e sulla struttura. Lo stile di Antonino Occelli richiama l’arte d’oltralpe francese

Si sono conclusi nei primi giorni di ottobre i lavori di restauro della cappella di San Rocco a Castellino Tanaro, interventi che hanno riguardato la parte strutturale e il ricupero conservativo del ciclo di affreschi del XVI secolo, presenti sulle pareti del presbiterio. Con la direzione lavori dello studio tecnico Musso di Piozzo, gli interventi commissionati dalla parrocchia, sono stati realizzati dalla restauratrice Marinella Milanesio, per la parte riguardante i dipinti, e dall’impresa Minazzo Costruzioni di Ceva per la parte strutturale. Come ci ha spiegato la dott.ssa Milanesio, i restauri si sono articolati in due lotti: il primo nel 2015, il secondo del 2018. Entrambi i cantieri hanno consentito le necessarie opere di bonifica strutturale e il ricupero conservativo di un interessante ciclo di affreschi del Cinquecento. Gli affreschi, datati 2 novembre 1527, sono attribuiti al pittore Antonino Occelli di Ceva, attivo nella prima metà del XVI secolo nelle valli Tanaro e Bormida, di cui sono note opere a Mombarcaro (nella parrocchiale di San Pietro), a Monesiglio (nella cappella Marchionale del castello) e a San Michele (nella cappella del Buon Gesù). Si tratta di un artista molto colto, che propone modi stilistici che richiamano l’arte d’oltralpe francese, soprattutto per la cura del chiaroscuro e la delicatezza degli incarnati, e per l’elaborazione dei motivi decorativi. Occelli ha la caratteristica di firmarsi con un uccellino stilizzato, giocando così con l’origine del proprio cognome. Nel ciclo pittori di Castellino troviamo proprio questo autografo, sulla parete d’altare, in cima al decoro a candelabre (fregio decorativo). Gli affreschi laterali sono invece probabilmente frutto di un lavoro di bottega.

 

Riemerge il colore originario del manto della Madonna… nero a ricami gialli

Le scene presenti all’interno della cappella rappresentano più volte le raffigurazioni dei Santi venerati contro le epidemie di peste: San Rocco, San Sebastiano e Sant’Antonio ed anche un magnifico San Martino e la Santa Maddalena, posti intorno a due madonne in trono. Lo stato di conservazione degli affreschi era estremamente precario, a causa di problematiche legate all’umidità. Il restauro, condotto secondo seri criteri conservativi ed analisi chimiche, ha comportato un necessario lavoro di consolidamento dell’intonaco pittorico che risultava in gran parte fragile. Inoltre la rimozione di tutte le ridipinture ottocentesche ha favorito il ricupero della materia cromatica originale del Cinquecento con un ottimo risultato. In particolare si è ritrovata la policromia autentica del manto della Madonna sull’affresco della parete sinistra che, al di sotto di varie ridipinture, si è rivelato essere di colore nero a ricami gialli. Tutto il lavoro è stato attentamente seguito nel suo sviluppo dalla supervisione della Soprintendenza di Torino.

 

L’inaugurazione probabilmente in primavera

Il sindaco di Castellino Tanaro, Carla Merletti: «Dopo un anno si è conclusa la prima parte dei lavori di recupero di San Rocco. Prima è stato sistemato il tetto e risanata la parte interna dove si erano verificate alcune infiltrazioni. Restano ancora da sistemare la pavimentazione e rifare l’ingresso. Spero che si concludano entro la prossima primavera, per organizzare l’inaugurazione e permettere a tutti, di visitare il nostro gioiello. Il recupero di San Rocco è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Crc. Per questo desidero ringraziare il suo presidente, Giandomenico Genta, per la sensibilità con cui interviene a favore delle piccole comunità, come la nostra, contribuendo così a far rivivere importanti monumenti facenti parte della storia locale. Infine un grazie alla restauratrice Marinella Milanesio e ad Aldo Minazzo, dell’impresa che ha eseguito i lavori».

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