Le “bije” di Farigliano incantano il Festival di Verona

Al “Tocatì”, il grande pubblico internazionale ha potuto provare lo storico gioco dei birilli riservato alle donne

Non poteva assolutamente mancare il gioco delle “bije”, i famosi birilli di Farigliano, al Festival internazionale “Tocatì” di Verona, dedicato ai giochi di strada della tradizione popolare, provenienti da tutto il mondo. Il grande evento andato in scena per le strade e le piazzette del centro storico cittadino dal 13 al 16 settembre ha richiamato appassionati e “curiosi” un po’ da tutta Italia e non solo. Giancarlo Tavella, ex sindaco di Farigliano, responsabile dell’Associazione “Birilli di Farigliano” e grande appassionato, ci spiega: «Dal 2004 noi collaboriamo con l’organizzazione del Festival di Verona. Da diversi anni quindi partecipiamo alla kermesse, permettendo alla gente di assistere alle dimostrazioni del gioco e anche di partecipare alle sfide in prima persona. È importante mantenere le tradizioni popolari attraverso i giochi “di strada”, caratteristici di ogni parte del mondo». Durante la manifestazione veronese, Tavella è intervenuto ad uno speciale convegno “a tema”, tracciando un profilo del gioco delle “bije” e ponendo l’attenzione, in particolare, sul contesto storico in cui questo si è sviluppato e sulle particolarità di una pratica riservata alle sole donne, anche visto in un’ottica di “rivincita” sul mondo maschile di un tempo. Al Festival, su richiesta dell’organizzazione, ha partecipato anche il coro dei “Gat Ross” di Farigliano, che ha riproposto canzoni della tradizione popolare di Langa.

 

Al lavoro per il riconoscimento Unesco

«Da un paio di anni faccio parte del gruppo di lavoro per il riconoscimento dei giochi della tradizione popolare come “patrimonio dell’umanità” Unesco – spiega Giancarlo Tavella –. Abbiamo già ottenuto l’inserimento nella lista dei “beni immateriali”, ma ora puntiamo al riconoscimento della pratica del gioco nelle comunità ludiche. Per Farigliano, questo sarebbe un grande risultato, che permetterebbe di valorizzare sempre più le nostre “bije”».

 

Il gioco che decise il controllo sulla piazza di Farigliano

La storia “dle bije” sembra abbia inizio nel 1300, quando due potenti fazioni di Farigliano si contendevano il dominio sulla piazza cittadina. La tradizione popolare narra che fu la marchesa Isabella Doria della dinastia dei Saluzzo di Farigliano a porre fine alla diatriba, grazie appunto a una competizione riservata esclusivamente alle donne: il gioco delle “bije”. Ancora oggi sono le donne dell’Associazione “Birilli di Farigliano - bije” a tramandare alle più giovani questo antichissimo gioco, i cui birilli sono da generazioni realizzati artigianalmente con legno di olmo o faggio.

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