Aree “a rischio”: i Bastioni di Mondovì Piazza segnalati al Ministero

Oggi il Comune ufficializza l'elenco inviato in Provincia. Ecco l'elenco che ci hanno fornito i Comuni

marchese ormea bastioni

Il Comune di Mondovì ufficializzerà oggi, martedì 11 settembre in una conferenza stampa convocata per le ore 10,30, l'elenco dei siti (ponti, gallerie, viadotti e strade di competenza comunale) segnalato alla Provincia di Cuneo a seguito della richiesta di verifica e monitoraggio sullo stato di conservazione e manutenzione di pavanzata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nelle passate settimane. Oltre al sindaco Paolo Adriano e all'assessore Sabdra Carboni saranno presenti altri amministratori dei comuni confinanti con quello di Mondovì e del territorio monregalese/cebano.

Gli amministratori presenti potranno dettagliare - se lo riterranno utile - l'esito del censimento effettuato sul loro territorio e gli eventuali provvedimenti resisi necessari a seguito delle verifiche. Obiettivo rilevante della conferenza sarà anche quello di dare un forte segnale del territorio rispetto all'iniziativa ministeriale - soprattutto in relazione all'aggravio di lavoro procurato alle amministrazion localii e per i tempi troppo stretti concessi per eseguire il monitoraggio - e di impulso, affinchè vengano immediatamente programmati gli investimenti necessari per far fronte agli interventi necessari, non affrontabili economicamente dai singoli Comuni.

MONDOVÌ: 40 SITI A RISCHIO, TRA CUI I BASTIONI DI PIAZZA
Non solo ponti e strade: a Mondovì a preoccupare il Comune sono anche (e forse soprattutto) i bastioni. Le storiche mura di Piazza non godono propriamente di ottima salute. Da anni il muraglione in via Marchese d’Ormea desta attenzione e preoccupazione per i segni di cedimento. Altrettanto vale per una porzione di mura sotto l’ex Tribunale. L’anno scorso un segmento in via Marchese è stato oggetto di un ampio intervento (con l’innesto di pali e tiranti per consolidare la base), mentre quest’anno – anzi, poche settimane fa – l’ultimo tratto della strada è stato chiuso per verifiche strutturali. I bastioni sono comunque solo una parte delle schede sui siti a rischio che Mondovì ha inviato alla Provincia: una quarantina in tutto. per i bastioni, il nuovo intervento dovrebbe svolgersi in autunno ed era già programmato prima della richies adel Minsitero.

CEVA
Complessivamente è stata avanzata la richiesta di un contributo di un milione e 713 mila euro. Ecco gli interventi considerati prioritari. Infrastrutture stradali: nell’elenco sono due ponti. Il ponte delle Mollere (sulla ex strada provinciale), sul torrente Cevetta, e il ponte dei Ferrazzi, sul torrente Bovina per i quali sono stati richiesti rispettivamente i contributi di 250.000 euro per il primo e 50.000 euro per il secondo. Oltre a una strada, quella del Matetto (dissesto idrogeologico), per la quale sono stati richiesti 413 mila euro.
Infrastrutture idrauliche: interventi per la realizzazione difese spondali sul Tanaro: importo richiesto un milione di euro.
Commenta il sindaco Alfredo Vizio: «Per quanto riguarda i ponti, si tratta in particolare di opere di manutenzione del fondo stradale e dei parapetti. Due sono le priorità: la strada del Matetto e le infrastrutture idrauliche, sul fiume Tanaro, che, anche se non direttamente di competenza, hanno visto l’intervento del Comune con fondi propri rilevanti, in carenza di finanziamenti statali».

VAL TANARO E BORMIDA
Garessio. Il sindaco Sergio Di Steffano: «Negli anni, e soprattutto a seguito dell’ultima alluvione, i ponti ad arcata sono stati oggetto di collaudo e non sono state rilevate situazioni di pericolo. Per quanto riguarda quelli non ad arcata, abbiamo svolto dei sopralluoghi da cui non sono emerse particolari criticità. Nella relazione inviata al Ministero abbiamo inserito strutture minori, per cui abbiamo previsto interventi di manutenzione ancorché nessuno sia in condizioni critiche. Inseriti i due ponticelli sul Tanaro: quello di Villarchiosso e quello di Trappa, sulla strada comunale Sparvaira. Già segnalata, anche alla Regione, la strada del cimitero a Cerisola e, ancora a Cerisola, il ponte. Poi il muro d’argine a monte del ponte sulla sp Valcasotto, i ponti ferroviario su rio Patrone, località Trappa, quello su rio Valsorda, il ponte Rosa e quello di Pian Bernardo». «Comunque – precisa Di Steffano –, forti dello studio di ingegneria a cui ci siamo affidati provvederemo a ulteriori controlli». «Altra questione riguarda gli edifici scolastici – aggiunge il vicesindaco Bruno Bologna –: il complesso sede delle Scuole medie va messo in sicurezza antisismica; abbiamo un progetto per il rifacimento con cui siamo in graduatoria sul 2019 per ottenere il finanziamento».
Priola. Il sindaco Luciano Sciandra: «Sulle infrastrutture non abbiamo rilevato criticità. Abbiamo segnalato invece la mancanza di opere idrauliche a difesa del concentrico di Priola»
Ormea. Il sindaco Giorgio Ferraris: «Considerate le ridottissime tempistiche entro cui le relazioni andavano inviate, tempi che permettevano una segnalazione approssimativa, abbiamo evidenziato strutture e infrastrutture distrutte dall’alluvione del novembre 2016 e ancora da sistemare, quale il ponte San Pietro. Tengo a precisare che il Comune di Ormea ha 196 km di strade comunali: oltre alle segnalazioni approssimative, richieste in tutta fretta, vanno fatte indagini tecniche che portino a identificare ciò che è veramente a rischio e, per farlo, ci affideremo a professionisti che impiegheranno il tempo necessario a ottenere un quadro completo».
Bagnasco. Il sindaco Mauro Bertino: «La situazione in paese non presenta particolari criticità o stato di degrado. Abbiamo comunque inserito il ponte sul Tanaro e alcuni ponticelli minori, verso le frazioni; parti di scogliere lungo il Tanaro e aree coperte sotto cui scorrono il fiume o altri rii. Cito, fra tutte: il solettone di via Marconi e piazza santa Margherita».
Alto. Il sindaco Renato Sicca: «Tempi troppo stretti per una valutazione tecnica professionale. Abbiamo segnalato alcune strade su cui crepe e criticità sono più evidenti, penso a via “Fischia il vento”, a via “Madonna del Lago” e via “Albenga”».
Saliceto. Ponti di San Michele e in loc. Bergalli. La strada in località Cascine e la sistemazione del rio Lignera e del suo imbocco in Bormida.
Camerana. Ponti sul Bormida in loc. Chiappino e in loc. Isole e ponte in località Moretta sopra un corso d’acqua secondario.

ZONA PESIO E STURA
Chiusa Pesio. Il Comune di Chiusa Pesio ha segnalato, in totale, tre criticità sul territorio, tutte legate ad altrettanti ponti stradali. Nello specifico si tratta del ponte di via Mondovì, in paese, sulla strada che dall’area verde conduce alla salita del Mortè, del ponte sulla strada che porta al cimitero di frazione Vigna e del ponte che conduce al cimitero di frazione San Bartolomeo.
Bene Vagienna. Sono quattro i “punti critici” segnalati alla Provincia dal Comune di Bene Vagienna. Innanzitutto andranno controllati infatti due ponti sul torrente Mondalavia; uno in località Madonna delle Grazie e l’altro sulla stradina che porta alla cascata. Il sindaco Claudio Ambrogio, specifica: «I due ponti da monitorare sono a bassa percorrenza. Il ponte sulla Provinciale verso Lequio invece non ha alcuna criticità. La struttura è stata esaminata ed è in ottime condizioni, anche perché le capriate sono in acciaio. La parte strutturale in cemento armato riguarda solo i pilastri, ma sui sostegni è stata fatta un’accurata manutenzione poco tempo fa». Altri problemi potrebbero nascere inoltre in prossimità del canale irriguo Corva, un manufatto di fine ‘800 che passa sotto la collina di Santo Stefano e le cui perdite d’acqua potrebbero fare danni alle coltivazioni e alle vie di comunicazione vicine. Segnalata anche la situazione del canale Sarmassa, che passa a fianco della strada Sottocosta tra San Bernardo e Podio. Le esondazioni del canale (privato) stanno infatti mettendo a rischio la stabilità della strada.

VALLI MONREGALESI
I Comuni presenti nelle vallate monregalesi hanno segnalato alla Provincia come strutture a rischio i numerosi ponti che attraversano fiumi e ruscelli. Alcuni molto vecchi, altri più recenti, versano quasi tutti in condizioni più o meno incerte, soprattutto dopo l’alluvione del 2016. Molti Comuni, soprattutto quelli più piccoli, non hanno avuto però le risorse e il tempo per segnalare in modo approfondito le criticità, e si sono limitati a un quadro generale della situazione. A Roccaforte M.vì sono state segnalate anche le condizioni degli argini dell’Ellero, oggetto dopo il 2016 di molteplici interventi, nessuno dei quali però pienamente risolutivo del problema.

LANGHE
Carrù. Il Comune di Carrù ha risposto individuando tre zone critiche. Nella lettera spedita dal responsabile dell’Ufficio tecnico, il geometra Aldo Botto, si fa riferimento alla zona della Reculata e a due ponti in strada Sant’Anna. In una scala di urgenza da 1 a 3 tutti vengono classificati al livello 2. Nell’area della Reculata, dietro la vecchia Stazione, il problema riguarda sempre le esondazioni del Tanaro. In particolare si sta parlando della cascina in località Arcurata, per un intervento di arginatura delle sponde. L’opera di difesa dell’abitato risale infatti nell’immediato post alluvione 1994. Il terrapieno, che percorre l’alveo del fiume per circa 700 ml nella zona della centrale idroelettrica, necessita di una ristrutturazione perché possa rispondere al meglio nel caso di un nuovo evento alluvionale. Poi si prendono in considerazione i ponti. Quello sul rio Richelma e sul rio Abbeveratoi nella strada comunale di Sant’Anna. Entrambe le strutture sono realizzate con spalloni e impalcate a volta in mattoni pieni con interventi successivi per la posa delle varie protezioni. Sul ponte dei Rio Richelma, è bene dirlo, non ci sono evidenti segni di cedimento, ma le murature – secondo il rapporto dell’Ufficio tecnico – «devono essere “risarcite” e rinforzate sulle parti in pietra. L’altro ponte, sul cosiddetto rio Abbeveratoi, presenta sullo spallone a sinistra una crepa nella muratura. Lì occorre intervenire con un rinforzo di intonaci armati. Sono tutti viadotti che attraversano sulla strada di campagna per raggiungere il Santuario di Sant’Anna.
Clavesana. Danneggiato dell’alluvione del 2016, il ponte sul Tanaro vicino agli impianti sportivi di Clavesana è chiuso al traffico ormai da quasi due anni. La stessa Provincia ne aveva richiesta la chiusura per motivi di sicurezza e da allora, visto che nel frattempo non sono stati realizzati interventi, la situazione non è cambiata. I tecnici intervenuti nell’inverno scorso hanno individuato almeno 6 punti critici per la stabilità del ponte.
Dogliani. L’Amministrazione comunale di Dogliani ha segnalato diverse strade e un ponte. L’intervento più urgente riguarderebbe però la messa in sicurezza di parte del muro di via Chabat, verso Piancerreto, in prossimità del ponte, che appare inclinato. In più sono da monitorare le situazioni di strada Vazzotti, di strada della Corogna, della strada di Casale e del ponte “della Daniela”, sulla strada che porta a Valdibà e a Monforte.
Bastia. Nessuna criticità sulle strade ad alta percorrenza di Bastia (Fondovalle). Il Comune ha segnalato la parte di via Partigiani (in centro paese) a fianco del muretto di contenimento sulla salita verso la scuola, la strada che porta a Cascina Conchette e la pulizia dell’alveo dei torrenti sotto i “ponticelli” del mulino (strada vecchia per Mondovì) e di borgata Fossato Rosso.

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