Peccato. “78: vai piano ma vinci” della regista monregalese Alice Filippi non ce l’ha fatta. Il “David di Donatello” 2018 nella categoria riservata ai documentari è andato a “La lucida follia di Marco Ferreri” della regista Anselma Dell’Olio (moglie di Giuliano Ferrara). Il premio che, a tutti gli effetti, si può considerare l’Oscar del cinema italiano è stato consegnato da Carlo Conti mercoledì sera a Roma in una serata trasmessa in diretta sulla rete ammiraglia della RAI. “78: vai piano ma vinci” è un docu-film che racconta la storia del rapimento di Pier Felice Filippi, notissimo industriale monregalese e padre di Alice, avvenuto nel 1978.
Una piccola delusione, ma nelle dichiarazioni di Alice a “L’Unione Monregalese” alla vigilia della cerimonia traspariva comunque la grande soddisfazione per il traguardo raggiunto: «Ovviamente è naturale sognare di raggiungere quel traguardo… ma essere in finale è già un grandissimo e inaspettato risultato. Qualunque cosa succeda, è qualcosa che non avrei mai immaginato».
Il rapimento di Pier Felice Filippi è una di quelle vicende che a Mondovì fecero uno scalpore gigantesco: agguato, rapimento, prigionia e infine una fuga. “Vai piano ma vinci” è la frase che ripeteva sempre la madre prima di ogni gara, mai come in quei giorni quella raccomandazione gli diede la forza di non arrendersi. Pier Felice era un pilota automobilistico di rally. Il docu-film, una pellicola a metà fra cinema e documentario, è stato girato a Mondovì nel 2016.
David di Donatello, il docu-film di Alice Filippi non ce l’ha fatta
Il docu-film “78: vai piano ma vinci”, dedicato al rapimento del padre Pier Felice Filippi, era candidato nella categoria documentari