Dopo l'intervento di ieri del consigliere comunale Giampiero Caramello, sul caso-Alberghiero, il sindaco Paolo Adriano replica e respinge tutte le accuse al mittente:
«Dispiace continuare ad assistere a strumentalizzazioni politiche su temi così delicati e importanti come l'edilizia scolastica cittadina e la sicurezza degli studenti di ogni età. L'emergenza venutasi a creare a inizio anno, a seguito della frana che ha lambito l'Istituto Alberghiero, ha complicato e accelerato un processo già precedentemente avviato dall'Amministrazione comunale con gli enti Provincia e Regione, per risolvere l'annosa questione del trasferimento dei Licei nel padiglione "Gallo" dell'ex ospedale ed evitare di perdere i rilevanti finanziamenti a suo tempo concordati. E' stato, pertanto, un ottimo risultato aver ottenuto dalla Regione Piemonte la disponibilità a modificare la passata intesa istituzionale con la Provincia, garantendo, così, l'utilizzo dei 4,7 milioni di euro messi a disposizione dai due Enti a supporto di una futura e diversa programmazione. Prosegue il sindaco: «Dispiace, quindi, ancor più, prendere atto che un esponente del Consiglio comunale della nostra città affronti argomentazioni così complesse con lo spirito di chi cerca esclusivamente la polemica e lo scontro perché nell'impossibilità di analizzare i fatti reali, rischiando, così, di interferire negativamente con l'azione amministrativa a discapito dell'interesse comune. È pubblicamente noto che il tavolo di confronto, apertosi a fine giugno tra Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Comune di Mondovì, dirigenza dell'Istituto Alberghiero "Giolitti-Bellisario" e Ufficio Scolastico Provinciale, sia stato aggiornato a fine agosto. Solo in quella sede, e non prima, verrà presentato un “progetto chiaro e concreto” per l'edilizia scolastica superiore di Mondovì, che per avere queste importanti qualità necessita di un precedente approfondito lavoro di analisi e valutazione delle possibili soluzioni in campo. Rispetto a questo ben noto percorso ogni altra considerazione appartiene al vecchio e superato modo di fare politica, un modo che noi rifiutiamo. Gli interessi di bottega e la demagogia non ci appartengono».
Caramello aveva anche chiesto la convocazione di un Consiglio comunale aperto.
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