Tre profughi ogni mille abitanti, aveva detto Alfano. Non ricordatelo ai frabosano i agli abitanti di Lurisia, che su questo tema potrebbero far notare le macroscopiche incongruenze. Ma in generale, i numeri parlano chiaro: le cifre dell’accoglienza dei rifugiati a Mondovì e nel Monregalese sono molto superiori a quel “limite”. Anche di cinque o sei volte: mille profughi per circa 60 mila abitanti su tutto il territorio. I sindaci stavolta non ci stanno più: e nel prossimo incontro col prefetto di Cuneo chiederanno con un’unica voce, quella di un documento scritto, di porre un freno ai prossimi arrivi.
Tutto questo è stato deciso in un incontro a porte chiuse, svoltosi lunedì 13 febbraio a Mondovì, si sono riuniti i rappresentanti dei quasi 30 comuni del CSSM, il Consorzio per i Servizi Socio-assistenziali del Monregalese. I sindaci chiedono che le cose cambino: Mondovì e il Monregalese hanno fatto la loro parte, è tempo che la Prefettura di Cuneo smetta di accettare disponibilità in queste. Nella riunione di lunedì, svoltasi a Mondovì alla presenza del sindaco Viglione, del rappresentante Mirko Spinardi (sindaco di Farigliano) e di tanti colleghi del territorio (un tavolo informale e “preparatorio”, dicono), i sindaci hanno sottoscritto un documento il cui contenuto sarà presentato al prefetto in un incontro già fissato per giovedì 16 febbraio. Tra le ipotesi: attivare anche nella nostra zona uno "SPRAR", una rete di centri di "seconda accoglienza" con Caritas e CSSM.
Ulteriori particolari su L'Unione Monregalese del 15 febbraio