Mondovì: la Regione dice sì al Liceo sportivo

Niente latino e sei ore di ginnastica: a Mondovì arriva il Liceo a indirizzo sportivo. La Regione ha approvato la candidatura del  “Vasco”.

Niente latino e sei ore di ginnastica alla settimana: a Mondovì arriva il Liceo a indirizzo sportivo. La Regione ha approvato la candidatura del Liceo scientifico “Vasco” che, se l’Ufficio scolastico regionale darà il via libera, diventerà il primo in provincia assieme a quello di Cuneo. Si comincerà ovviamente il prossimo settembre.
Era una novità in cui il Liceo unificato monregalese “Vasco-Beccaria-Govone” sperava da un po’ di tempo. Soprattutto da quando, alcuni anni fa, era stato chiuso un corso simile anche se meno “dedicato” al Liceo delle Scienze sociali (le ex Magistrali): «Ma quello era un corso interno, diverso da una qualifica ministeriale – spiega la dirigente scolastica, la professoressa Nirvana Cerato –. Questo è una sezione del tutto nuova, attualmente non esiste in provincia di Cuneo un corso analogo. Resta comunque un Liceo scientifico, e in questo è differente anche dal Liceo sportivo di Limone P.te». Le materie “fisiche” saranno divise in Scienze motorie e Discipline motorie: ginnastica vera e propria, gare, ma anche studio del corpo umano. Quindi chi pensa che sia un corso “leggero” in cui si studia meno… casca male. La Regione ha già avallato l’indirizzo per il “Peano” di Cuneo mentre per Mondovì (in lista di attesa assieme a Alba e Saluzzo) si attende la pronuncia dell’USR che vaglierà in base alle iscrizioni: si apriranno a metà a gennaio, assieme a quelle di tutti i corsi. Nota curiosa: il “Vasco” non utilizza una palestra nella propria sede ma principalmente il “Palamanera”, struttura sicuramente adatta come dimensioni ma situata alla parte opposta della città. Sarà così anche per gli studenti del futuro indirizzo sportivo? «Sì, ma non è un problema – assicura la dirigente – perché gli spostamenti sono sempre stati organizzati dalla Scuola». Soddisfatto il sindaco Viglione: «Abbiamo raggiunto un primo imporrtante traguardo: abbiamo perorato con convinzione questa causa presso la Regione, ora attendiamo la disponibilità dell’Ufficio scolastico regionale ad assegnare i docenti e ad assicurare un numero adeguato di iscritti». A questo traguardo hanno lavorato in modo unitario sia il Comune, che la Provincia: «Siamo felici – è il commento del consigliere provinciale Pulitanò – che Torino abbia deliberato in questo modo. Ora tutti e tre gli Enti politici hanno espresso il loro parare positivo, un bel segno per la città».

La Regione approva la revisione scolastica
La Regione Piemonte ha approvato il piano di revisione sulla programmazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2015-2016. La delibera presentata in Giunta dall’assessore all’Istruzione, Gianna Pentenero, definisce le operazioni di dimensionamento delle autonomie scolastiche secondo le linee guida dettate dal Consiglio regionale, i punti di erogazione del servizio e i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) sulla base dei Piani provinciali di dimensionamento.
In provincia di Cuneo il piano di dimensionamento prevede la creazione di quattro Istituti comprensivi nel Comune di Alba, uno nella città di Cuneo e uno nel Comune di Dronero, che raccoglie anche gli Istituti dei Comuni di Villar San Costanzo, Prazzo, San Damiano Macra, Roccabruna e Stroppo. La delibera prevede inoltre la trasformazione dell’Istituto superiore “Vasco Beccaria Govone” di Mondovì in “Liceo”. «Il piano – ha spiegato l’assessore Pentenero – è stato elaborato tenendo in considerazione la peculiarità della rete scolastica piemontese, articolata e frammentata, dai Comuni di montagna fino alle grandi città. Abbiamo dunque lavorato. Ci siamo poi soffermati sulla programmazione dei Centri per l’istruzione degli adulti la cui diffusione in Piemonte purtroppo non è sufficiente. Sarà comunque nostra premura chiedere al Governo di modificare il regolamento che, così com’è, non garantisce una copertura dei Centri su tutto il territorio piemontese e, soprattutto, non permette di continuare quelle sperimentazioni specifiche per gli adulti, come il progetto Polis, che oggi consente loro di conseguire un diploma in soli tre anni».

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