Recupero del “Michelotti”, parla l’Asl: «Costi enormi e spazi non utili»

A fine anno la Veterinaria trasferisce gli uffici del “Gazzera” al “Beila”

E così, anche l’ipotesi di trasferire gli uffici dell’Asl nel padiglione “Michelotti” rischia di sfumare ancora prima di partire. Perché mentre il Comune lancia il progetto di riempire la palazzina con la parte amministrativa del sanitario, e magari del socio-assistenziale, l’Asl pare non considerare quella strada praticabile, utile o conveniente.

Tra l’altro, entro fine anno i settori Asl che oggi ancora si trovano in via Torino, nell’edificio “Gazzera” (principalmente la Veterinaria), verranno trasferiti al “Beila”. Il contratto è già stato firmato. Ce lo spiega Mario Zevola, responsabile del patrimonio dell’Asl CN1: «L’azienda ha stipulato il contratto da mesi, è una decisione già presa. Il trasloco avverrà a partire da metà ottobre e si concluderà entro il 31 dicembre, data in cui scade il nostro affitto nella palazzina di via Torino».

In una girandola di ipotesi sul recupero dei palazzi vuoti, il Comune era tornato a effettuare ragionamenti sul “Michelotti”, l’ala più nuova fra quelle dell’ex ospedale Il sindaco lo ha spiegato due settimane fa durante l’ultimo Consiglio comunale: «Stiamo interloquendo coi capi distretto. Avevamo ipotizzato già nel programma elettorale, a mo’ di suggerimento, di collocare gli uffici Asl nel “Michelotti”. Ne avevo già discusso col dr. Magni (ex direttore Asl, ndr), che aveva avuto l’idea di allocare gli uffici nell’ospedale: ipotesi fortemente avversata dal sottoscritto. Noi riteniamo che l’ospedale debba essere dedicato alla parte sanitaria. Il dr. Magni aveva manifestato la sua assoluta contrarietà a questa ipotesi, secondo noi invece assolutamente vincente. Anche per riqualificare quella parte del quartiere, che oggi sembra il bronx».

Zevola si limita alle considerazioni tecniche, ma le sue affermazioni lasciano intendere che questa possibilità è lontana dal potersi concretizzare: «Rimettere in sesto il “Michelotti” richiederebbe tempi e costi lunghissimi – spiega Zevola –, per recuperare un edifico da 4 mila metri quadrati di cui oggi non abbiamo necessità. Il contratto stipulato al “Beila” è per 800 metri quadrati. Chi si farà carico di un costo come quello del recupero del “Michelotti”, che oggi versa in pessime condizioni?». E aggiunge: «Il confronto col Comune è avviato, ma le idee in merito forse sono diverse. Ci ragioneremo»

Stando alle dichiarazioni del sindaco, in passato il responsabile Asl ing. Livio Dragone aveva stimato il recupero del “Michelotti” in 400-500 mila euro. L’Asl conferma che ci sarà un prossimo incontro fra l’Amministrazione comunale di Mondovì e il nuovo direttore, Salvatore Brugaletta.

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