A Chiusa Pesio una “terrazza panoramica” al castello del Mirabello

Verrà realizzato il progetto esecutivo per la valorizzazione e il restauro dei suggestivi ruderi

Sarà l’architetto Mariangela Borio di Mondovì a curare il progetto esecutivo per valorizzare i panoramici ruderi del castello di Mirabello. Il tecnico monregalese aveva già curato lo studio di fattibilità ed il progetto preliminare che è stato finanziato con un contributo di 30 mila euro da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. L’incarico progettuale ammonta complessivamente a circa 13 mila euro. Il progetto di “Restauro e valorizzazione del castello di Mirabello in rete con i beni culturali del territorio” prevede una serie di interventi di consolidamento dei ruderi e la realizzazione di un punto panoramico protetto, simile a quello presente sul poggio della Roccarina, posto alle spalle della sede di Chiusa Pesio del Parco Marguareis. L’importo complessivo del progetto è di oltre 100 mila euro, comprendente gli interventi di restauro del castello di Mirabello per 87 mila euro e la restante parte per la valorizzazione del castello e di altre emergenze storiche dell’area. Come detto, 30 mila euro saranno coperti con il contributo della Fondazione CRC e la restante parte con fondi attinti direttamente dalle casse comunali. Il progetto si propone di valorizzare un poggio sul quale, per la sua posizione strategica, vennero edificati in diverse epoche storiche due luoghi fortificati. Il primo, di epoca romana, era situato sul cucuzzolo alle spalle dei ruderi che si scorgono sul colle Mirabello. Il fortilizio con ogni probabilità venne smantellato intorno al 1565 per utilizzare il pietrame nella costruzione del secondo fortilizio. Questo venne fatto edificare da Agamennone III, feudatario di Chiusa dal 1569 al 1583 e ultimo dei Marchesi di Ceva. Si componeva di tre piani, ognuno dei quali era suddiviso in due camere a ovest e in un salone ad est. Vi si accedeva da una porta a nord e si saliva ai piani superiori con una scala a chiocciola con gradini in pietra conficcati nel muro dell’alta torre rotonda a nord-est; i monconi dei gradini ed una tubazione in terracotta sono tuttora visibili nel torrione centrale. L’edificio dopo alcuni anni venne abbandonato dai proprietari ed iniziò così la sua decadenza aggravata dal violento terremoto del 23 febbraio 1887 e dalla bufera abbattutasi nel gennaio dell’anno successivo. I pochi ruderi rimasti vennero in gran parte abbattuti il 16 settembre 1943 quando una colonna tedesca delle famigerate SS fece crollare il muro che univa due tronconi laterali del castello sparando dal paese una decina di colpi di cannone a scopo intimidatorio.

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