Un drone innovativo, leggerissimo, facile da pilotare in volo e capace di trasportare fino a 12 chili di carico (il suo stesso peso). È questo il progetto realizzato e presentato agli esperti dal consorzio italo-svizzero “Next Fly” con sede a Bene Vagienna, presso l’azienda specializzata Fly-In di via Trinità.
Il drone in questione si chiama 2KO ed è un velivolo “da carico” leggerissimo, in grado di restare in volo per almeno due ore e mezza, grazie ad un’ala fissa gonfiabile. Nato con una specifica “vocazione agricola” (grazie alla sua lunga autonomia può coprire vaste aree coltivate), può però essere utilizzato anche in alti ambiti: «2KO è un drone adattabile a molteplici funzioni – ci spiega Mauro Oggero, della Fly-In di Bene Vagienna –. Oltre all’uso agricolo sulla “precision farming” infatti stiamo portando avanti un progetto con la Protezione civile nazionale, perché potrebbe essere molto utile per trasportare viveri o generi di prima necessità al di là di un’interruzione, di una frana o in caso di alluvioni ed altre situazioni di emergenza».
Il drone, presentato agli esperti durante la recente Drone Conference di Roma, verrà testato in volo per la prima volta in Italia (ha già volato in Svizzera) nel mese di maggio, sempre a Roma, durante l’Air Show più importante della penisola, interamente dedicato ai velivoli a pilotaggio remoto. «2KO è il primo drone in grado di trasportare un carico pari al suo stesso peso a vuoto; una cosa mai vista finora in questo campo – prosegue Oggero –. Il software che lo comanda è realizzato dal Dipartimento di biorobotica di Savona dell’Università di Genova, mentre l’intera costruzione della parte meccanica viene realizzata appunto a Bene Vagienna». Parte integrante del progetto è anche l’Università della Calabria, che collabora tramite lo speciale polo di innovazione tecnologica per le filiere agroalimentari di Reggio Calabria: in questo caso il drone “svizzero-benese” viene impiegato nel lancio di microcapsule contenenti larve o insetti antiparassitari per contrastare i parassiti che danneggiano le colture. «Il drone non è ancora in commercio, ma in queste settimane sta svolgendo tutta una serie di test che porteranno al suo ingresso sul mercato – conclude Oggero –. Per poterlo pilotare è necessario superare un esame con successivo rilascio del patentino, ma il velivolo è stato progettato in maniera che sia davvero semplice da guidare in volo. Vista la buona riuscita del progetto, abbiamo già gettato le basi per produrre un secondo drone, questa volta dalle grosse dimensioni, che potrebbe addirittura trasportare fino a 180 chili di carico. I primi test hanno già dato esito positivo».
L’intuizione dell’ala gonfiabile
Il drone 2KO basa il proprio volo su un’ala fissa gonfiabile, all’interno della quale la pressione dell’aria deve essere mantenuta sempre costante. Per questo motivo, nella parte inferiore, sono posizionate due bocchette che convogliano l’aria all’interno durante il volo. Le prese consentono anche al drone di mantenersi in volo in caso di strappi o falle. Nel caso di un buco nell’ala gonfiabile, è sufficiente infatti applicare un adesivo sull’ala prima di decollare nuovamente e completare l’intervento in sicurezza. Prima della riparazione in officina.
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