«Le bici per i turisti non possono essere usate dai profughi per andare a lavorare»

A Trinità scoppia il "caso biciclette".

«In questo momento, per i ragazzi, le biciclette sono indispensabili. Alcuni di loro infatti sono stati assunti come lavoratori stagionali per raccogliere la frutta e altri hanno necessità di spostarsi in cerca di lavoretti da svolgere. I bus ed i treni sono troppo pochi e costano parecchio; la bicicletta è il modo più economico per spostarsi!». Con queste parole Sonia Campra, gestore del b&b “Dimora Castello dei conti” di Trinità che attualmente ospita 29 rifugiati, spiega la situazione attuale.

Le biciclette in questione sono quattro e finora sono state regolarmente utilizzate proprio dai migranti per motivi di lavoro; a partire dalla scorsa settimana però il b&b ha dovuto “restituire” le biciclette. L’Unione del Fossanese infatti, proprietaria delle bici, ha inviato una raccomandata alla struttura ricettiva vietando l’utilizzo dei mezzi ai ragazzi. Secondo l’Unione infatti le biciclette sono state acquistate dall’Unione Europea per il progetto Alcotra, destinate al posto tappa cicloturistico e quindi devono essere messe a disposizione dei turisti che ne facciano richiesta per scoprire le bellezze naturalistiche della zona. «Dopo l’arrivo della raccomandata, abbiamo restituito le mountain bike – prosegue ancora la signora Campra –, ma tutto ciò è davvero incomprensibile! Adesso per fortuna un signore generoso di Cuneo ci ha donato due biciclette che i ragazzi stanno già utilizzando, anche se ovviamente non bastano».

Sulla questione si è espresso anche il sindaco Ernesta Zucco, che ha commentato: «Le biciclette sono acquistate con soldi della UE e hanno una destinazione d’uso esclusiva per i turisti. Noi non possiamo e non vogliamo andare contro le disposizioni europee. Il posto tappa nella manica lunga del castello è stato finanziato con finalità turistiche ed è per questo motivo che siamo riusciti a recuperare la bella palazzina. A Trinità abbiamo accolto i rifugiati nel migliore dei modi, abbiamo organizzato serate di incontro con i cittadini e cene etniche e molti profughi lavorano con i nostri cantonieri e negli uffici del Comune; semplicemente le mountain bike sono state acquistate per un utilizzo turistico e a questo devono servire, senza alcuna polemica».

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