Morozzo: Comune e carcere insieme per il reinserimento

I fiori della rotatoria “del cappone” sono coltivati dai detenuti di Cuneo, mentre ragazzi in "semilibertà" lavorano per la manutenzione del verde pubblico.

Ormai da quattro anni il Comune di Morozzo collabora attivamente con il Carcere di Cuneo al progetto “Nuovi Orizzonti”, mirato al reinserimento in società di soggetti che hanno subito condanne per reati non particolarmente gravi. A fronte di questa iniziativa, il Carcere ha allestito una serra apposita per svolgere attività floro-vivaistica all’interno delle proprie mura. I fiori che vengono prodotti sono poi acquistati, sulla base di un accordo scritto, da alcuni Comuni (tra i quali ovviamente Morozzo), due volte all’anno e vengono utilizzati per abbellire il paese. «Le due forniture di fiori provenienti dal Carcare di Cuneo – spiega il sindaco Piero Rossaro – a Morozzo vengono utilizzate per ornare la rotatoria di ingresso al paese, quella “del cappone”, e per creare varie ciotole che periodicamente vengono sistemate nella centrale piazza Barbero». Parallelamente, sempre in chiave collaborativa tra Amministrazione comunale e Casa circondariale, da tre anni a Morozzo operano detenuti in regime di semilibertà, che vengono impiegati in lavori socialmente utili. L’iniziativa prevede che il lavoratore resti in carica per un anno intero nel Comune che gli viene assegnato e che in maniera specifica si occupi della manutenzione del verde pubblico per 30 ore a settimana. «Ovviamente l’impiego di questi ragazzi – prosegue il primo cittadino – è regolamentato da apposite norme che permettono loro di lavorare in sicurezza e di ricevere uno stipendio e il pagamento dei contributi. A Morozzo siamo molto soddisfatti di questa iniziativa perché finora nel nostro piccolo siamo riusciti a far acquisire a questi ragazzi alcune competenze lavorative e allo stesso tempo abbiamo ricevuto molto da loro; sia in termini di “lavoro”, sia in termini di accrescimento delle relazioni sociali. I tre ragazzi che hanno lavorato in paese in questi ultimi anni sono stati pienamente accettati e sono stimati dalla popolazione, che riconosce loro un ruolo decisamente importante». La collaborazione tra un ragazzo in semilibertà e il Comune è regolamentata da un apposito bando della Regione, che copre l’80% della spesa. Un’opportunità da sfruttare, anche per altri Comuni.

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