Lo scorso mese di giugno, proprio dalle pagine del giornale, auguravamo all’amico Silvio Stenca il raggiungimento del traguardo dei 103 anni. Erano auguri veramente di cuore, ma, purtroppo non sono serviti. Silvio ci ha lasciati, serenamente com’era vissuto, venerdì 27 marzo, nel primo giorno in cui la primavera celebrava il suo trionfo sul lungo inverno. A Silvio ho dedicato le mie inadeguate parole a cominciare dal raggiungimento dei suoi 100 anni, nel 2012, accumunandolo all’amico Giacomo Galliano, suo coetaneo emigrato da Camerana in Argentina. Avevo raccontato della loro amicizia inossidabile alla lontananza perché nata in gioventù, quando i sentimenti sono al massimo della genuinità e non sono ancora “inquinati” dall’avanzare della vita. Ma per Silvio questa forma di “inquinamento” morale non è avvenuta: lui è rimasto sempre genuino nel suo modo di interpretare la vita e di coltivare le relazioni, fossero esse famigliari o di amicizia e di conoscenza. Trasmetteva serenità, voglia di affrontare le difficoltà con pazienza indotta anche da una grande fede cristiana. Parlare con lui significava affrontare problemi magari anche grossi, trasformandoli da macigni in polvere trasportata dal vento. Con ogni probabilità è proprio grazie a questa virtù, commistione di serenità e tranquillità, che Silvio è vissuto così a lungo. Un momento di debolezza, comunque ben mascherata, l’ha avuto alla scomparsa della amata moglie “Vigina”: è stato un attimo, poi la vita ha ripreso il suo corso ed è proseguita fino a quando Dio non l’ha chiamato a sè. “Conto su di te, Silvio, per una preghiera ristoratrice e vivifica”. Silvio Stenca lascia i figli Pia, Caterina e Giorgio, con le famiglie: a tutti vadano le mie più sentite condoglianze, accompagnate da quelle de “L’Unione Monregalese”.
Camerana, addio a Silvio Stenca
È mancato alla soglia dei 103 anni