Dopo le prime segnalazioni dei forti odori chimici avvertiti in prossimità dell’ex stabilimento dell’Acna di Cengio, comparsi contestualmente alla alluvione di fine novembre, si è cercato di capire, da più parti, le cause del fenomeno, peraltro non nuovo negli anni successivi alla chiusura della fabbrica. Per saperne di più ho chiesto lumi ai sindaci di Cengio e Saliceto.
Sergio Marenco, nella sua veste di primo cittadino di Cengio, dichiara: «Effettivamente sono state segnalate anche a Cengio puzze di origine chimica avvertite subito dopo l’alluvione. Gli odori non sono però attribuibili all’alluvione se non per il fatto che le piogge favoriscono il fenomeno. Si tratta infatti di puzze che scaturiscono dalla movimentazione del terreno nella zona dell’ex-Acna che si sta coprendo. Abbiamo chiesto che venga adottato un metodo diverso nel processo di copertura, movimentando poco terreno per volta e ricoprendo immediatamente, in modo da evitare questi spiacevoli inconvenienti olfattivi. I responsabili dell’impresa che esegue i lavori si atterranno in futuro a questa metodologia da noi proposta».
Più articolata la risposta del sindaco di Saliceto Enrico Pregliasco, anche in funzione del fatto che la domanda verteva anche su possibili fuoriuscite di inquinanti dall’ex-Acna a causa dei danni alluvionali: «Per quanto riguarda gli odori sgradevoli posso confermare che sono la conseguenza abbinata fra l’umidità di fine novembre e le operazioni di movimentazione all’interno dell’ex-Acna. Il fenomeno si era già riscontrato negli anni passati e, anche questa volta, la centralina di rilevazione della qualità dell’aria piazzata a Saliceto non ha riscontrato superi nei limiti di legge per le sostanze analizzate». Sul fronte delle conseguenze dell’alluvione su ipotetiche fuoriuscite dal sito ex-Acna, Pregliasco afferma: «È chiaro che in presenza di potenziali fuoriuscite, peraltro tutte da accertare, dobbiamo intervenire e lo faremo nei prossimi giorni chiedendo all’Arpa Piemonte di fare delle verifiche. Dico Arpa Piemonte perché è il soggetto unico abilitato a questo tipo di interventi ispettivi». Dalle conclusioni dei due sindaci emerge una dato di fatto: le puzze, per quanto sgradevoli, non sono nocive alla salute. Per quanto riguarda il monitoraggio del sito in questi anni di bonifica pare che si potesse e si possa in futuro fare di più.