San Michele: «Aiutavamo i cani abbandonati a trovare una casa, ma ora il titolare del canile non ci lascia più entrare»

La lettera di GEA. Il titolare del canile scrive su facebook: «Nessuno ha chiuso le porte. Lo faremo con un'altra associazione»

Da molti mesi, l'associazione "GEA" si occupava dei cani ospitati dal canile "L'Isola felice" di San Michele Mondovì. Un canile privato che accoglie, coi contratti stipulati coi Comuni, i cani abbandonati e recuperati lungo le strade dagli accalappiacani. "GEA", attraverso il sito web e la pagina social, pubblicava appelli alle adozioni con le foto dei cani in cerca di una casa. Una pratica che, col passare del tempo, aveva portato a buoni risultati: su 28 cani recuperati negli ultimi tempi, solo 6 sono rimasti senza un padrone.

Il rapporto col canile si è interrotto nei giorni scorsi. Con un lungo comunicato, l'associazione spiega: «Le nostre volontarie sono rimaste sconcertate ed amareggiate dopo la ricezione della mail, inviata loro dalla S.r.l.s Rifugio Isola Felice che gestisce i cani presenti nel canile di San Michele Mondovì, nella quale veniva comunicata loro la decisione da parte della società di interrompere ogni tipo di rapporto e di interdire alle volontarie l’accesso alla struttura. Sconcertate poiché il lavoro in questi mesi è stato condotto con costanza e dedizione: il censimento degli animali presenti in struttura, sia a mezzo fotografico che caratteriale grazie alla preziosa collaborazione volontaria di due educatrici cinofile e di una fotografa, per promuovere l’adozione degli stessi sia tramite la pagina social “GEA il cerca casa” che a mezzo volantini; il mantenimento dell'adottabilità degli ospiti della struttura, tramite passeggiate e lavori di socializzazione, fatto che ha permesso l’adozione di un numero importante di animali, anche di quelli in canile da più di dieci anni; l'organizzazione di feste in canile, le quali hanno permesso di attirare in struttura la cittadinanza e attivare una catena di solidarietà che ha visto moltissime persone donare al canile coperte, cucce, guinzaglieria e cibo; la sterilizzazione di quasi tutte le femmine presenti grazie ai contributi ricevuti durante le raccolte fondi promosse dell’associazione a mezzo web e durante alcuni incontri pubblici. L’associazione GEA ritiene fondamentale questo ultimo aspetto poiché va ad inserirsi nelle richieste della legge quadro n° 281 in materia di animali di affezione e prevenzione al randagismo che identifica la sterilizzazione come nodo cruciale non trascurabile al fine di arginare la piaga del randagismo. A parere dell'associazione generalmente l’allontanamento di un’associazione animalista da una struttura privata, che legittimamente si sovvenziona con le rette che riceve dai Comuni, mal si sposa con l’esigenza di tutela del benessere animale e con le economie locali, poiché sin quando i canili privati riceveranno contributi proporzionali al numero dei cani ospitati verrà costantemente alimentata l’emorragia di fondi pubblici e limitata la promozione delle adozioni. Per questo motivo, le volontarie GEA hanno scelto di continuare a dare visibilità ai cani presi in carico dai Comuni del Monregalese invitando tutti i cittadini a rivolgersi al proprio Comune per l’adozione di un cane a Km 0 perché svuotare i canili è una soluzione attuabile, lo dimostrano le numerose adozioni in 5 mesi, ed è anche possibile evitare il canile a molti cani ritrovati vaganti sul territorio perché, anche se sprovvisti di microchip, è facile rintracciare i proprietari semplicemente affiggendo nella zona di ritrovamento alcune locandine segnaletiche. Così in questi mesi solo 6 cani sono entrati in struttura su 28 accalappiamenti. GEA lancia un appello ai Comuni che abbiano interesse a collaborare con loro fornendo tutto il materiale prodotto relativo ai loro cani. I volontari rimangono altresì disponibili a incontri con le amministrazioni per potersi confrontare propositivamente e trovare soluzioni efficaci al problema del randagismo. Inoltre offrono ai Comuni convenzionati con il canile di San Michele Mondovì la disponibilità a farsi carico delle spese di sterilizzazione delle femmine da loro custodite. Le volontarie hanno lasciato una parte del loro cuore fra quelle lunghe file di box abitata da animali che hanno imparato a conoscere e ad amare, per questo si augurano che il canile privato Rifugio Isola Felice inizi al più presto una collaborazione con un’associazione locale al fine di garantire il benessere degli animali e di incrementare il numero delle adozioni. Tutti i cittadini che vogliono adottare un amico peloso sono invitati a consultare la pagina Facebook GEA IL CERCA CASA o il sito www.geassociazione.jimdo.com dove potranno conoscere i cani in attesa di adozione».

Il titolare della struttura, Giancarlo Panero, ha scritto una lunga serie di messaggi sulla pagina Facebook di "GEA": «Una persona non può essere attaccata solo perché nel canile non fa ciò che gli dice l'associazione. Il canile è aperto tutti i giorni, tranne il martedì, e siamo sempre disponibili a far adottare i cani. Non abbiamo mai chiuso la porta a nessuno. Abbiamo sempre usato il pellet raccolto grazie a GEA per scaldare i cani, non troverete mai i cani al freddo nel nostro canile. Le adozioni continueranno grazie a un’altra associazione: il nostro canile si deve svuotare, e si può fare anche senza la GEA».

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