Alla fine, i profughi di Lurisia hanno ottenuto ciò che volevano: hanno sollevato il caso. Dopo la "protesta dell'acqua" culminata nell'incontro di ieri, con i migranti che hanno chiesto al sindaco di rispondere, questa mattina il primo cittadino Paolo Bongiovanni si recherà a Cuneo in Prefettura. Con una richiesta: ridurre il numero dei migranti nella frazione di Roccaforte.
Oggi a Lurisia, nell'ex hotel "Everest", sono ospitati circa un'ottantina i migranti. Un numero alto, difficile da gestire per una frazione di circa 200 persone sopra Roccaforte Mondovì.
Ormai è chiaro che l'incredibile consumo di acqua che era stato registrato nell'hotel (5-6 mila litri al giorno: quasi 500-600 litri a testa al giorno) era probabilmente una scusa. Un pretesto, forse addirittura fatto di proposito, per sollevare l'attenzione del Comune. Un obiettivo raggiunto: l'intera frazione è rimasta a secco, e per due settimane il Comune e la società che gestisce il ciclo idrico, MondoAcqua, hanno dovuto lavorare per capire quale fosse il problema. Non ci sono perdite, ma solo un consumo esorbitante. Superiore a qualunque utenza civile, paragonabile a un utilizzo industriale.
Quando i profughi sono stati messi davanti al fatto compiuto (l'acqua è stata limitata intervenendo sulle tubazioni), è esplosa la protesta vera: «Non vogliamo più stare qua - hanno detto ieri, al sindaco e al responsabile della coop "L'Isola di Ariel" che li ospita -. La gente non ci vuole e questo sito non è adatto». Ora la palla passa alla Prefettura.