Se rinascita deve essere, che sia in casa sua. Anzi, più correttamente si dovrebbe parlare di rifondazione – e non stiamo certo facendo il paragone con quella di Bertinotti. Avevamo lasciato Enrico Costa qualche mese fa, con le sue dimissioni da ministro rassegnate a Gentiloni in piena bufera sullo Ius Soli. Mentre a Roma quello scoglio non è ancora stato superato, Costa si è smarcato a destra dove ha trovato ponti e praterie. Soprattutto verso Berlusconi. Qualunque sarà la forma del nuovo soggetto politico nascente, Costa ne sta gettando le basi: e lo farà sabato, 14 ottobre, a Vicoforte. In un convegno a cui ha invitato gli esponenti di tutte le fronde del Centrodestra nazionale rimasti ai margini dei due grandi partiti, Lega Nord e Forza Italia.
Il giorno-X
«La definisco un’area importante – commenta Costa –, liberale, che ora deve discutere sulla forma da darsi». C’è chi, come Favio Tosi (oggi segretario del movimento “Fare!”), ha definito il convegno di Vicoforte come l’esplicita alba della “quarta gamba” del Centrodestra. Il 14 ottobre sarà davvero il giorno-X? Costa ci gira attorno: «Si tratta solo di un’occasione di discussione, confronto e dialogo…». Come a dire: forse c’è anche la voglia di far vedere che anche a destra si sta discutendo, che la politica italiana ha anche altri movimenti oltre alla diatriba del PD con Pisapia.
Invitati tutti i protagonisti della “ricostruzione” a destra
Certo è che i nomi sono piuttosto significativi. Ci sarà Stefano Parisi, l’uomo che da un anno tutti hanno indicato come quello incaricato da Berlusconi per lavorare al progetto della ricostruzione a destra. Ci sarà Lorenzo Cesa, UDC, che all’indomani delle dimissioni di Costa ne lodò la coerenza e lanciò un appello a Berlusconi: «Sia lui a promuovere, attraverso la federazione dei partiti dell’area PPE, un soggetto politico liberale e popolare». Ci sarà l’ex leghista Flavio Tosi, dicevamo, che da tempo si è riavvicinato a Forza Italia. E poi: Raffaele Fitto (ministro degli Affari regionali con Berlusconi, oggi fondatore di “Direzione Italia”), il presidente del nuovo PLI Stefano De Luca, Gaetano Quagliariello (“Idea”) ed Enrico Zanetti (“Scelta civica”). In pratica tutti gli esponenti dei movimenti minori che ruotano attorno all’ex cavaliere
Una “federazione liberale”
Il titolo del convegno (che comincerà alle 10 presso casa Regina Montis Regalis) a “'Verso il 2018: una scelta da liberali”. Costa: «Un valore aggiunto per un centrodestra che Silvio Berlusconi ha descritto come “ampio ed inclusivo”. Una forza moderata che si affianchi a Forza Italia, con cui non neghiamo un rapporto privilegiato, e che vada a esprimere il bilanciamento della coalizione». Sottinteso: bilanciare rispetto alla Lega. Resta da capire quale forma avrà questo nuovo contenitore: l’ultima ipotesi di legge elettorale – il cosiddetto “Rosatellum bis” (in sostanza è un sistema su base proporzionale con un correttivo maggioritario: sbarramento al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni, distribuzione dei seggi per il 36% maggioritaria e per il 64% proporzionale) – consente di stare alla larga dal listone unico e pensare a una “federazione”, una costellazione azzurra. Chiamatela come volete, ma è questo che sta succedendo a Vicoforte. Il prossimo passo, ovviamente, sarà quello di decidere chi sarà il leader.