Acem, il Consorzio che si occupa della gestione rifiuti a Mondovì e in oltre 80 Comuni del Monregalese, si "sdoppia". Un passaggio cruciale, che dovrebbe essere formalizzato questa sera - giovedì 2 agosto - dai sindaci convocati in Assemblea a Ceva.
A partire da oggi, verrà avviato il percorso che porterà alla nascita di una nuova società consortile, tutta pubblica e di proprietà dei Comuni, che si chiamerà “Società Monregalese Ambiente” e si occuperà della gestione degli immobili di proprietà e degli impianti tecnologici associati. Verrà costituita nelle prossime settimane. Quasi tutti i Comuni facenti parte di Acem hanno già deliberato per la scissione.
Perché questo "sdoppiamento"? La ragione sta nel fatto che la legge porterà alla chiusura del Consorzio entro la fine dell'anno. Come già avvenuto per la gestione dell'acqua, si dovrà costituire un unico Ente provinciale che si occuperà del ciclo-rifiuti di tutta la Granda. I sindaci di Acem hanno quindi deciso di "scorporare" dal Consorzio l'intero pacchetto del patrimonio immobiliare e impiantistico (comprese le rifiuterie consortili), che passerà in mano alla nuova società e non verrà dunque accorpato durante la maxi-fusione. In questo modo i Comuni monregalesi manterranno il controllo sul patrimonio.
In un incontro svoltosi mercoledì 1 agosto, il cda di Acem ha inoltre rassicurato i sindaci dei Comuni dell'area-Langhe consorziati con il "CALSO": da parte loro, nelle scorse settimane, erano arrivate una serie di richieste per ottenere chiarimenti su alcuni aspetti tecnici e legali del passaggio. Il timore era che la costituzione della nuova società entrasse in conflitto con il "CALSO", dal momento che i Comuni non possono avere partecipazioni in più società con analoghi scopi.