Quello di lunedì 11 luglio è stato a tutti gli effetti il primo vero Consiglio comunale "del dopo-Momo". Gli schieramenti in minoranza sono stati stravolti. Tutto quello che si era previsto, di cui il nostro giornale aveva scritto ormai settimane fa, si è puntualmente verificato.
All'indomani della frattura consumatasi con Mondovì in Movimento, con i tre consiglieri comunali che si sono staccati dalla "bandiera arancione", Paolo Magnino ha annunciato che si dimetterà dal Consiglio. Non è una mossa disattesa: era esattamente quello che scrivevamo oltre un mese fa, dopo l'assemblea della rottura. Candidato sindaco nel 2012 e per 14 anni presenza costante del Consiglio comunale, Lo ha annunciato durante la riunione di lunedì 11 luglio. Seguendo l'ordine dei primi esclusi, dovrebbe subentrare al suo posto Marco Fulcheri. Il suo intervento, in chiusura del Consiglio comunale, è stato una stilettata alla maggioranza ("con più ombre che luci"), a MoMo ("ha fatto scelta di dialogare col 50% della maggioranza a cui mi sono sempre contrapposto: è andato Oltre. IO non me la sento di fare opposizione così. Non sono disposto a tutto pur di stare nella stanza dei bottoni"), ma anche al gruppo Bovetti ("ritiene il sindaco unico responsabile: ed è pronto a fare l'alleanza civica con Costa"). Il suo giudizio su Mondovì Oltre è netto: "burattini mossi dal Mangiafuoco locale", protagonisti di "contorsioni politiche". Sul sindaco: "Lascia una città più debole di come l'ha trovata, ma ha avuto la sfortuna di governare durante la peggiore crisi economica che si sia vista dal dopoguerra".
Stefano Tarolli, anche lui ex consigliere di MoMo, non ha fatto dichiarazioni esplicite in Consiglio. Ma ormai pare certo che, a partire da domani, potrà istituire ufficialmente il gruppo col nome del Partito Democratico. Ed è ovviamente possibile che anche Fulcheri possa aderire al neonato gruppo PD.
LEGGI: IL PD VERSO LE ELEZIONI 2017
Giovanni Gambera resta in Consiglio, unico membro del "gruppo misto" nato dopo l'uscita da Mondovì in Movimento.