In un momento particolarmente problematico per la vita degli Enti locali minori, sabato 5 luglio, si è svolta in Provincia a Cuneo, l’assemblea provinciale dei Piccoli Comuni, indetta dall’A.N.P.C.I. Nel corso della riunione è stata presentata, da parte della presidente Franca Biglio, la bozza di delibera che prende posizione nei confronti di una normativa che, a detta dell’Associazione, "impone regole incostituzionali, come l’associazionismo obbligatorio, ledendo la libertà di scelta e la capacità organizzativa da parte di chi è stato eletto direttamente dai cittadini". «La delibera – spiega la presidente ANPCI, Franca Biglio –, dopo un attento esame delle enormi difficoltà relative alla obbligatorietà della gestione delle funzioni fondamentali in forma associata, prevede una delega all’A.N.P.C.I. a proporre, in tutte le sedi istituzionali, la radicale revisione della legislazione in materia, che attualmente non rispetta l’autonomia regolamentare dei Comuni garantita dalla Costituzione».
Nel corso dell’incontro è stato anche esaminato il problema della Centrale unica di committenza: «Una normativa assurda – continua la Biglio – che sta determinando la paralisi dell’attività di tutti i Comuni, non capoluogo di Provincia, negli acquisti, servizi e forniture di qualsiasi importo. La CUC sta impedendo il funzionamento degli Enti locali, e solo ora qualcuno si sta rendendo conto della paralisi che la stessa determina. Si fa comunque presente che a seguito delle nostre insistenti richieste e sollecitazioni, il Governo pare intenda rinviare la scadenza dell’obbligo al 1º gennaio 2015 per acquisto beni e servizi, al 1º luglio 2015 per appalti pubblici. È auspicabile che il Governo emani, al più presto, misure legislative urgenti almeno per gli acquisti in economia fino a 40.000 euro. A tale scopo, i parlamentari della Granda sono stati allertati».