L'edizione numero quattordici è alle porte, l'attesa cresce e le sorprese non finiscono. Il premio giornalistico “Piero Dardanello” verrà ufficialmente consegnato lunedì 29 maggio alle ore 19.30 al Circolo Sociale di Lettura di Mondovì, a Piazza. Quest’anno Marco Iaria e Paolo Maggioni passeranno idealmente il testimone a Riccardo Trevisani (Sky - nella foto in alto) ed a Filippo Cornacchia (Tuttosport). Volto e voce televisiva il primo, che si aggiudica la categoria nazionale; penna della carta stampata il secondo, a cui va l’alloro regionale. “Sky” e “Tuttosport”, testate d’appartenenza, tornano nell'albo d'oro del “Dardanello” con due alfieri di assoluto valore.
Il sogno giornalistico di Trevisani parte dai microfoni di “Radio Incontro” a Roma, appena diciottenne, per passare attraverso le collaborazioni con giornali locali e televisioni private della Capitale. Nel 2004 il trasferimento a Milano a “Sky” ed un cammino che accelera il passo: «Nella ricerca del suo stile – sottolinea l'inviato della Rai, Federico Calcagno, componente della giuria del “Dardanello” – c’è la sintesi perfetta tra compostezza linguistica ed escursione fonetica, con iperboli immaginifiche a solleticare la fanciullezza del telespettatore tifoso. Vent’anni di carriera non sono pochi, neppure all’età di Riccardo Trevisani, ma sono la certificazione di una solida maturazione professionale perché il mestiere di telecronista è una sfida continua senza tempo ed un sogno, dal quale è difficile per chi lo pratica, risvegliarsi».
Cornacchia, invece, è un talento che approda al mondo del giornalismo grazie all’ardore universitario. In quegli anni, infatti, Giancarlo Padovan era direttore di “Tuttosport” ed un giovane studente bussava incessantemente alla porta della redazione per informazioni inerenti la sua tesi. Nel frattempo, la capacità di cogliere l'occasione e di costruire un rapporto di fiducia, tanto che il direttore inizia ad intravederne la stoffa: «Era uno studente consapevole di molte letture – confessa Padovan, anch’egli componente della giuria del “Dardanello” – ed appassionato di calcio, stregato dalla tattica del gioco, incline alla parola per raccontarlo. Il corteggiamento fu lungo, poi mi feci mandare la tesi. La lessi, la rilessi, la trovai buona. Alla fine del 2007, gli proponemmo un contratto di tre mesi. Erano i miei ultimi giorni di direzione, arrivò Paolo De Paola. È merito suo se Cornacchia è diventato giornalista, è merito suo se ha fatto tanta strada e quasi tutta con la Juve nella penna. Umile e lavoratore, continua a guardare e ad ascoltare quel che gli accade intorno».
Lunedì sera, a Mondovì, un altro ex premiato guiderà la giuria e gli spettatori in un vero e proprio viaggio all'interno delle emozioni vissute nelle redazioni giornalistiche: Alessandro Antinelli sarà la voce della serata, pronto a stimolare il “parterre de rois” che giungerà nel Monregalese per onorare l'esempio dell’indimenticato Maestro.