Leo Jaku,l’ultimo bomber del calcio monregalese, saluta e dice addio

L’attaccante albanese ha lasciato il segno tra Mondovì e Villanova con oltre 300 gol

Da quasi vent’anni se pensi ad un bomber del calcio monregalese il pensiero corre subito a lui, Leonard “Leo” Jaku. L’ultimo esponente di una generazione che, al momento, non ha eguali. I suoi gol e le sue esultanze hanno caratterizzato sistematicamente le domeniche calcistiche, in una continua spirale tra Mondovì e Villanova. È stato protagonista di tanti momenti storici, molti belli, altri finiti meno bene, ma vissuti sempre con massimo impegno e serietà, senza mai tirarsi indietro e non lesinando sudore e sacrifici. Ha giocato agli ordini di mister storici come Franco Giuliano nell’esperienza del Valli Monregalesi, ha fatto più volte tornare in alto il Tre Valli e, nel recente passato, è stato protagonista indiscusso dell’ultima grande stagione di trionfi calcistici in salsa monregalese con Fabio Odasso, Davide Mellano e Michele Magliano in panchina. Ha segnato più di 300 gol (festeggiati nel novembre del 2017), ed è stato l’ultimo a dire “basta” di una generazione di fenomeni monregalesi che, citandoli in ordine sparso, ha visto in Beppe Comino, “Men” Camperi, Paolo Curti, Paolo Borgna, Davide Mellano, Elvio Curti, “Muscolo” Beccaria e Mauro Aluffi i principali esponenti. Una Mondovì calcistica che non c’è più. E al momento non se ne vedono altre così belle all’orizzonte, neppure in maniera diversa. Altri tempi, altro calcio, e la nostalgia galoppa con un bagaglio di gol e ricordi.
A 40 anni suonati Leo faceva ancora la differenza e lo ha dimostrato ampiamente (con 21 gol in due anni) anche con la maglia della Monregale, frutto della terza “fusione” tra società vissuta in carriera.
Di sicuro un posto in campo lo avrebbe trovato anche quest’anno, ma ora ha sentito che era arrivato il momento di appendere gli scarpini al chiodo.
«Ci pensavo da un po’: ho tenuto duro finché potevo, ma gli anni stavano cominciando a pesare nel tenere il ritmo e recuperare dalle fatiche». Mettiamoci anche la brutta botta in testa e lo spavento rimediati a Morozzo, ed ora è tempo di guardare al futuro. «Mi sarebbe piaciuto chiudere con stagioni meno sofferte, ma purtroppo le ultime due annate sono state difficili e vedo che sta mancando un po’ il ricambio generazionale. Ora darò una mano nel settore giovanile con Roby Aimo per iniziare un nuovo percorso. Ne ho viste tante, piano piano vediamo dove si potrà arrivare. Adesso Mondovì ha le strutture per poter lavorare bene e raccogliere risultati. I miei figli? Giocano a calcio, ma l’importante è che si divertano».

Il bilancio di una carriera

«Sono soddisfatto della mia carriera e ringrazio tutti quelli che mi hanno dato fiducia. Sono orgoglioso di aver giocato a lungo per Mondovì: uno stadio come il “Gasco” dà emozioni uniche. La squadra più forte in cui ho giocato era quella con Michele Magliano che ha vinto la Promozione con cinque giornate d’anticipo. Era speciale anche solo allenarsi con gente come Livio Monge: eravamo una squadra completa in tutto. Allenatori preferiti? Direi Franco Giuliano e Michele Magliano. Ottime persone, ho cercato di ripagarli sul campo».

Da Scutari a Bagnasco, un salto non da poco

«Sono arrivato in Italia alla fine degli anni novanta. In Albania giocavo nella mia città a Scutari nel Vllzania (la società calcistica più antica esistente nel paese delle aquile, ndr), avevo 17 anni e vincemmo anche uno scudetto. Ho giocato anche contro Andy Vuthaj. Poi, però, il Paese è letteralmente crollato. Da Scutari a Bagnasco il salto è stato duro: sono arrivato da solo, poi mi ha seguito la famiglia. Il calcio è fondamentale, mi è servito molto e vale tutti i sacrifici che ho fatto».

Una vita calcistica tra Mondovì e Villanova

Leonard Jaku è nato il 14 giugno 1978. Dopo aver giocato nel Vllaznia in Albania (in Serie A), al suo approdo in Italia viene tesserato dal Garessio. Nell’estate 2001 passa al Valli Monregalesi, guidato da Franco Giuliano, in Promozione. Resta a Mondovì fino al 2004, poi passa al Tre Valli, in Seconda Categoria (vincerà il torneo a mani basse). Resterà due stagioni. Nel 2006 torna alla Virtus Mondovì in Promozione. Nel 2008 altro salto a Villanova in maglia gialloblù per tre stagioni. Nel 2011-12 altro ritorno alla Virtus Mondovì con la quale conquista l’Eccellenza nel 2013-14. Nel 2015 per la terza volta sceglie il Tre Valli: con Stivala formerà una coppia che segnerà a grappoli. Nel 2016, approda nuovamente alla Monregale.

Il primo nome sul taccuino di chi voleva provare a giocare un campionato di alto livello o fare un salto di categoria era il suo. E per tanti anni Mondovì e Villanova si sono contesi i suoi gol. «Mi hanno cercato anche da fuori, ma stavo bene qua. Cercavo le condizioni migliori ed un bel gruppo in cui giocare. Sia a Mondovì che al Tre Valli ho trovato due ottime famiglie. Anni belli. Spero di aver lasciato sempre qualcosa ed ho sempre apprezzato la figura di Marino Chiera, un uomo di parola».

Chissà, forse qui qualcuno dirà che da quando Jaku non gioca più, non è più domenica… Di certo lascia un vuoto impossibile da colmare in tempi brevi. Sarà strano vederlo in borghese a bordo campo o sul campo solo in tuta. Probabilmente ci verrà da gridargli: cosa fai lì? Corri a metterti gli scarpini! Ma c’è un tempo per tutto e allora auguri per il futuro, alla ricerca di nuove soddisfazioni.

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