Situazione strana, quella al micronido dell’Ospedale di Mondovì. Una struttura che potrebbe accogliere 24 bambini, che è costata 357 mila euro (di cui 232 mila su finanziamento della Regione), praticamente nuova di zecca… ma deserta. Chiusa. Inaugurata a metà del 2013, non è mai entrata in funzione. Motivo? Non ci sarebbero mai state richieste, perché le rette sono troppo costose.
A farci presente la questione sono alcuni dipendenti dell’Ospedale di Mondovì, genitori di bambini che potrebbero essere comodamente assistiti in un micronido proprio nel posto dove lavorano mamma e papà… ma che invece non se lo possono permettere. Nel luglio di tre anni fa venne inaugurato con tutti i crismi: a tagliare il nastro c’era anche l’allora presidente della Provincia, Gianna Gancia, fra giochi e strutture nuovissime. «Investire in un micronido significa investire nel domani», fu lo slogan.
Il micronido venne affidato alla “Coop Vita”, che oggi è stata assorbita dalla cooperativa “Quadrifoglio” di Pinerolo. Nessuno fa volentieri dichiarazioni sullo stato delle cose, ma il problema sarebbe di tipo economico: le rette sono troppo alte, molto più alte di quelle del nido comunale, tanto che da allora sarebbe arrivata una sola richiesta di iscrizione da una sola famiglia. Perché? A differenza di come avviene in altre strutture analoghe, a Mondovì le rette vengono pagate interamente dalle famiglie senza l’intervento di partner, privati o pubblici. Per esempio, potrebbe essere il Comune o direttamente l’Asl a farsi carico di una parte della retta. Qua invece non accade (non sarebbe neppure stato previsto nel bando), e il risultato è che quei 350 mila euro, al momento, sono serviti solo a realizzare stanze vuote.