Quei buttafuori potevano, secondo il contratto sottoscritto, lavorare di notte? È la domanda cui dovrà rispondere il giudice del Tribunale di Cuneo che segue il processo in cui è imputato, per violazione della legge sui tempi di lavoro, F.B., titolare di una discoteca del Monregalese. La causa è partita da un controllo che ispettori del lavoro fecero nel locale nel 2011. «Queste persone erano state assunte con un contratto che prevede un lavoro non notturno», ha spiegato al giudice uno degli inquirenti. Come testimone della difesa ha parlato un consulente del lavoro. «All’imputato è stato contestato di aver impiegato queste persone come lavoratori notturni senza sottoporli alla visita medica obbligatoria – ha chiarito –. Ritengo che per i lavori intermittenti la visita non sia necessaria. E di questo si trattava perché queste persone venivano chiamate solo determinati giorni e secondo la necessità. Nessuno di loro ha superato gli ottanta giorni lavorativi. In questo caso c’è una circolare del Ministero del Lavoro che esenta dall’obbligo di visita medica». Uno dei buttafuori ha confermato di aver lavorato “due o tre sere al mese da mezzanotte alle tre del mattino”. Il 20 gennaio la sentenza.
Titolare di discoteca monregalese a processo per buttafuori “irregolari”
Quei buttafuori potevano, secondo il contratto sottoscritto, lavorare di notte? È la domanda cui dovrà rispondere il giudice.