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«Tampone gratuito ai parenti per riaprire le visite alle Case di riposo»

Cirio Carrù

Alberto Cirio nella stanza degli abbracci della "Don Garneri" di Carrù incontra Matteo Ferrero, ospite di 81 anni

Un tampone per un abbraccio. È la proposta che la Regione Piemonte fa al Governo, per consentire finalmente - e definitivamente - di riaprire le visite nelle Case di riposo: test Covid rapido, pagato dalla regione, ai parenti che vogliono andare a trovare gli anziani nelle rsa. Una proposta che peraltro è già stata approvata mercoledì scorso dalla Conferenza delle Regioni e che, insieme ad altre direttive, è nelle mani del Governo. Alberto Cirio: «Ci aspettiamo una risposta dal Governo entro metà maggio. Poi vedremo cosa accadrà». Oggi le Case di riposo sono in un limbo. I direttori sanitari delle rsa, sotto la propria responsabilità, possono decidere di far entrare i parenti: ma molte hanno preferito lasciar perdere, per non incappare in problemi. E chi lo ha fatto (circa l'80%) è solitamente ricorso alle "camere degli abbracci", in cui la visita avviene scaglionata, sotto prenotazione, e attraverso la membrana di plastica. È questo il caso proprio del "Sacra Famiglia" di Mondovì - LEGGI QUI -, casa di riposo che nella seconda metà di aprile aveva riaperto le visite per figli e nipoti, con ingressi all'aperto nel giardino della struttura, ma che poi è stata costretta dalla Commissione di vigilanza a chiudere nuovamente. Oggi le case di riposo si trovano ingabbiate in una normativa che è vecchia di mesi, e che non tiene conto del fatto che oggi la grandissima maggioranza degli ospiti sono vaccinati (il 97% con la prima dose, l'83% con due dosi - tenendo conto che fra questi ultimi c'è chi aveva avuto il Covid nei mesi precedenti, quindi è considerato immunizzato), così come gli operatori. Le rsa sono dunque diventate un luogo sicuro, controllato, per nulla a rischio. L'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi: «Riaprire alle visite dei parenti significa pensare al benessere degli anziani: è assolutamente necessario trovare un modo. Le rsa oggi sono sicure, il personale è vaccinato così come gli ospiti. Ma la normativa è ferma al 2020». Cirio: «Chiudere le rsa in un primo momento era necessario per proteggere gli ospiti, su questo siamo tutti d'accordo. Ma oggi è necessario tornare a una socialità. Nel pieno delle misure di sicurezza, serve riaprire le case di riposo alle visite. Abbiamo redatto una serie di proposte per riaprire, che sono state approvate dalla Conferenza delle Regioni e sono al vaglio del Governo. Tra le misure previste, c'è anche quella di consentire l'accesso ai parenti dopo l'effettuazione di tampone rapido, che per quel che riguarda noi verrà pagato dalla Regione».
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