L’ospedale civile di Saluzzo si sta attrezzando
per affrontare l’emergenza Coronavirus.
Sale a 21 il numero di decessi in Piemonte
L’ospedale civile di Saluzzo si sta attrezzando per affrontare l’emergenza Coronavirus. Sono previsti un incremento dei posti letto in terapia intensiva da 4 fino a 11, mentre saranno messi a disposizione, al primo piano del nosocomio, gradualmente, fino a 30 posti letto per ricoveri ordinari, secondo un piano che consenta di affrontare il percorso dall’alta alla media e bassa intensità di cure. Il Pronto soccorso resterà aperto. L’Asl CN1 sta predisponendo gli ultimi dettagli di un piano, in via di completamento, per sottoporlo all’approvazione dell’Unità di crisi regionale. L'ospedale di Mondovì e quello di Savigliano non sono, per ora, coinvolti.
Un nuovo decesso. Con la morte nell’ospedale di Cuneo di un uomo di 68 anni (da pochi mesi residente a Busca LEGGI QUI), che presentava un quadro definito dai sanitari “compromesso”, sale a 21 il numero dei deceduti risultati positivi al Coronavirus.
Il bollettino dei contagi - ore 12. Le persone positive sono al momento 501. Territorialmente, i casi sono così distribuiti: 159 a Torino, 68 ad Asti, 105 ad Alessandria, 36 a Biella, 17 a Cuneo, 27 a Novara, 24 a Vercelli e 13 nel Verbano-Cusio-Ossola. I casi positivi provenienti da fuori regione sono 19, mentre 33 sono ancora in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoveri in Terapia intensiva sono 75. Le persone in isolamento domiciliare sono 86. Si segnala un nuovo caso positivo a Racconigi. È attualmente in isolamento domiciliare, con sintomatologia lieve.
Stop totale? Ascoltare la Lombardia. Il presidente Alberto Cirio ha dichiarato che “se il presidente della Lombardia, che produce la metà del Pil italiano e che per prima ha affrontato questa emergenza sanitaria, chiede oggi misure ancora più restrittive e propone di chiudere tutto, io credo che la sua voce vada ascoltata e valutata con grandissima attenzione, perché la Lombardia sta vivendo con un anticipo di una settimana l’evoluzione del contagio. Questo è il motivo per cui oggi ho convocato la Giunta e parlato dell’ipotesi. Ho chiesto all’assessore Icardi di confrontarsi con la nostra Unità di Crisi regionale e con il Comitato scientifico per avere innanzitutto un parere tecnico sull’impatto effettivo che le ultime misure di contenimento stanno avendo sul contagio. Se il giudizio medico-scientifico, che attendiamo già nella giornata di domani, le riterrà non ancora sufficienti, siamo pronti a sostenere e appoggiare nei confronti del Governo anche questo ulteriore passo. Consapevoli che una misura di questo livello sarebbe un sacrificio enorme. Ma anche che la vita di ogni persona viene prima di tutto”.
Un contro corrente regionale per le donazioni. E’ attivo da oggi il conto corrente “Regione Piemonte - Sostegno emergenza Coronavirus” (codice Iban UniCredit Group - IT 29 H 02008 01152 000100689275) per raccogliere fondi destinati ad acquistare dispositivi medici e a sostenere le strutture sanitarie regionali, i medici, gli infermieri e tutto il personale che in questi giorni sta combattendo una durissima battaglia per assistere i cittadini piemontesi. Localmente, anche le singole aziende sanitarie stanno organizzando iniziative di solidarietà a sostegno dell’emergenza (il numero di conto corrente sarà pubblicato sui rispettivi siti).
Le regole per il tampone. L’Unità di crisi della Regione Piemonte osserva che, nell’attuale fase dello sviluppo epidemico, l’esecuzione del test deve rispondere a rigorosi criteri di priorità, in considerazione sia della rilevanza clinica, sia della capacità dei laboratori di processare un numero sempre più elevato di campioni con un conseguente allungamento dei tempi di refertazione. In assenza di sintomi, il test non appare sostenuto da razionalità scientifica, in quanto non fornisce un’informazione indicativa ai fini clinici e potrebbe addirittura essere fuorviante, mentre l’esecuzione del tampone è indicata secondo la priorità seguente: casi sospetti sintomatici e contatti stretti sintomatici di caso confermato che necessitano di ricovero o ricoverati; pazienti con Covid-19 in dimissione per l’accertamento della guarigione; operatori sanitari che hanno avuto contatti stretti con pazienti positivi in assenza di idonee protezioni, indipendentemente dalla presenza della sintomatologia, secondo le indicazioni fornite dall’Unità di Crisi; casi sospetti e contatti stretti di caso confermato in isolamento domiciliare con sintomatologia che non richiede ospedalizzazione; persone con ruoli operativi nell’ambito dell’emergenza in corso, indipendentemente dalla presenza della sintomatologia, secondo le indicazioni fornite dall’Unità di Crisi.
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