Sono state presentate oggi, dopo i lavori di restauro, le sale del "Vescovado" di Mondovì. Le sale del Vescovado, in precedenza aperte anche ai turisti, erano state chiuse al pubblico nel 2018 e nel 2020 erano cominciati i restauri. Dopo anni, sono state riaperte per un giorno la "Sala delle lauree", la "Sala dei Vescovi" e la "Sala degli Arazzi". Nonché i nuovi locali del futuro Museo Diocesano.
A fare gli onori di casa, il vescovo di Mondovì monsignor Egidio Miragoli che ha fortemente voluto i lavori di restauro, affiancato dall'ing. Luca Scotti, direttore dei lavori, e dal dott. Massimiliano Caldera della Soprintendenza, che ha definito il vescovado di Mondovì come «una delle meraviglie dell'arte diocesana in Piemonte, il più ricco della regione dopo l'Arcivescovado di Vercelli». I lavori sono stati realizzati grazie al contributo della Fondazione CRC, della Regione Piemonte (grazie al supporto del Comune di Mondovì), della Fondazione CRT e dei fondi dell'8xMille. In futuro verranno anche aperte al pubblico per le visite.
Il Vescovado di Mondovì ha una storia secolare che affonda le sue radici nella seconda metà del Trecento. Il palazzo, in precedenza di proprietà della famiglia dei Borghese, venne acquistato nel 1389 per dare una degna residenza al primo vescovo Damiano Zoagli. E da allora si sono susseguite varie modifiche, con cambiamenti, aggiunte o sopraelevazioni. Al primo impianto architettonico (con chiostro e torre angolare con merli ghibellini) seguirono aggiunte ed interventi (architettonici e decorativi) tra il 1500 ed il 1800 ed, infine, nel XX secolo. L'ultima modifica significativa esattamente 120 anni fa, nel 1902, ad opera del vescovo Giambattista Ressia, con l'aggiunta della cappella, della biblioteca, e dello scalone di marmo e la dotazione del palazzo di acqua e di luce.
Nella “Sala delle Lauree” si trovano dipinti i ritratti dei “monregalesi illustri” dal Trecento al Settecento, ciascuno con il nome, i titoli e lo stemma che identifica la famiglia: Mondovì era Sede Universitaria, la dimora del vescovo ospitava le cerimonie di laurea e il vescovo era il Gran Cancelliere dell’Università. Sopra alle porte sono raffigurati a monocromo sei studiosi dell’antichità greca e romana e su una parete si trova un ritratto del duca Emanuele Filiberto che istituì l’Università monregalese. Nella “Sala dei Vescovi” sono raffigurati i successori di mons. Zoagli, tra cui il vescovo Michele Ghislieri, poi salito al Soglio Pontificio col nome di Papa Pio V. Nella “Sala degli arazzi”, infine, dove sono esposti quattro grandi arazzi del maestro fiammingo Van Den Hecke su disegno di Pietro Paolo Rubens, i cui “modelli” si trovano alla National Gallery of Art di Washington: raffigurano alcuni episodi della guerra del generale romano Publio Decio Mure contro i Latini, narrati da Tito Livio nell’ottavo libro delle Historiae. Sulle volte delle sale sono affrescate le tre Virtù della Fede, della Speranza e della Carità.
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