Ne scrivevamo già ieri, in un articolo in cui davamo voce anche alle dirigenze delle RSA (LEGGI QUI). Nei dati dell'epidemia da coronavirus, Roccaforte Mondovì è diventato un Comune-caso in provincia di Cuneo. In pochi giorni il bilancio dei positivi al covid 19 a Roccaforte è schizzato in alto, fino a raggiungere la cifra di 40 persone. Il dato è più che raddoppiato.
Il fatto singolare è che nella "mappa dei contagi" della Regione Piemonte - un elenco di dati molto contestato dai sindaci: c'è persino una posizione di ANCI Piemonte in merito -, il Comune di Roccaforte è quello col maggior dato relativo di tutta la provincia di Cuneo: 19,13 positivi ogni 1000 abitanti.
Gli altri Comuni col dato alto sono Sanfront (14,44), Roccavione (12,44) e Garessio (6,87). Ovviamente i numeri "assoluti" (e non elativi) danno una fotografia diversa: i Comuni con più contagi sono quelli maggiori, come Cuneo (148), Bra (108) e Mondovì (115, sempre secondo la mappa).
La ragione sta ovviamente nel fatto che sono stati fatti i tamponi nelle Case di riposo del paese e nei Comuni limitrofi. Sì, perché Roccaforte ha due RSA: la "Mons. Eula" e "Villa Andrea". Per quanto riguarda la “Mons. Eula” è che attualmente all’interno della struttura risultano positivi circa il 50% dei trenta ospiti della struttura, e ci sono pochi operatori sanitari, quattro, in isolamento. A Villa Andrea i numeri sono più bassi: 2 tra il personale e per quanto riguarda gli ospiti non si arriva alla decina. Non perché i positivi siano di meno, ma perché non sono ancora stati fatti i tamponi.
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Il sindaco, Paolo Bongiovanni: «Questi numeri non devono allarmarci in quanto la situazione, già nota in paese, è circoscritta e controllata e viene affrontata nel migliore dei modi ormai da parecchie settimane. Conoscere i numeri è buona cosa perché sono emerse le persone positive, (che erano positive già anche prima), consentendo alle varie strutture di organizzare al meglio la gestione differenziando i percorsi di cura. Alcune persone positive sono in ospedale, altre nelle case di riposo, altre ancora in isolamento domiciliare fiduciario. I numerosi tamponi hanno rivelato anche molte persone negative, dando a loro e ai familiari un po’ di serenità. È opportuno non abbassare la guardia e continuare a mettere in atto strette misure di isolamento e contenimento».
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