Nessuna marcia indietro (o meglio: bracciata, visto che di nuoto si parla), anzi. Il Comune di Mondovì conferma che la piscina all’aperto a Sant’Anna Avagnina si farà, la Giunta ha appena affidato la progettazione e sarebbe già pronto lo studio di fattibilità. Verrà realizzata vicino ai campi sportivi del rione e verrà costruita grazie a un contributo da 300 mila euro della Fondazione CRC.
«UN IMPIANTO PER SVAGO, NON PER AGONISMO»
Il progetto della piscina si concretizzerà grazie a un investimento che la Fondazione “Cassa di Risparmio di Cuneo” ha destinato a Mondovì grazie ai risultati raggiunti nella chiusura del bilancio 2019. Il Comune ha più volte precisato che «non sarà un impianto destinato al nuoto agonistico, ma all’attività ludica». Sono anni che a Mondovì si sogna una piscina all’aperto comunale: in città ne esiste una di proprietà di un club privato (sulla collina di San Lorenzo) ma tante volte si è immaginato di costruirne una comunale. Tuttavia, in passato si era immaginato di farla in altri posti: accanto alla piscina comunale coperta in corso Europa (oggi sotto lavori) o nell’area sportiva del Beila, alle porte della città.
LE CONTESTAZIONI
L’annuncio che l’impianto sarebbe stato realizzato a Sant’Anna è stato accompagnato da una vera e propria valanga di critiche da parte delle opposizioni comunali. Nell’ultimo Consiglio comunale la piscina all’aperto di S. Anna è stata definita «una follia» da Stefano Tarolli e «uno sbaglio madornale» da Giampiero Caramello. Il Comune però ha sempre replicato: «Il nostro programma elettorale prevedeva interventi tesi a rivitalizzare non solo il concentrico a le frazioni. Sant’Anna Avagnina è una zona residenziale, ben collegata col centro città, assolutamente adatta a ospitare un impianto come questo».
STUDIO DI FATTIBILITÀ
La Giunta ha già assegnato la realizzazione del progetto di fattibilità tecnico-economica: è in mano all’architetto monregalese Giampiero Danni. Un affidamento diretto, per la cifra di 4.980 euro, che non ha dovuto passare attraverso le procedure della piattaforma MEPA in quanto inferiore alla soglia dei 5 mila. Lo studio verrà già esaminato dalla Giunta questa settimana. Poi si procederà con l’assegnazione della progettazione preliminare.
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