Il Comune di Mondovì dovrà pagare quasi 73 mila euro a quattro ex dirigenti e un dirigente del suo organico, che hanno vinto una causa contro l’Ente. Un problema che riguarda gli anni 2013-2016 e che vede come parte lesa quattro ex dirigenti (due donne, M.G. e L.T., e due uomini, G.M. e A.M.) e un attuale dirigente (G.G.). Cinque diversi sfociati in due distinte cause, ma tutte per le medesime ragioni: la mancata adozione, da parte dell’Amministrazione in carica dal 2013 al 2016 (secondo mandato Viglione), della valutazione del grado di raggiungimento degli obbiettivi assegnati quanto all’anno 2013 e la tempestiva costituzione annuale del “fondo per la retribuzione di posizione e di risultato del personale dirigenziale” e la valutazione del grado di raggiungimento degli obbiettivi assegnati per gli anni 2014, 2015 e 2016.
La vicenda è finita all'ordine del giorno del Consiglio comunale del 29 dicembre perché era necessario, per il Comune, deliberare il riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio. «Il Tribunale ha accertato che c’è stato un comportamento illegittimo, contrario alle regole - ha spiegato il sindaco Adriano in Consiglio comunale -. La vicenda non trova alcuna copertura assicurativa, dal momento che il Comune di Mondovì aveva attivato le polizze RC Patrimoniale e Tutela legale con decorrenza dal giugno 2018, mentre i fatti di causa sono riferibili ad un periodo precedente in cui l’Ente era sprovvisto delle predette coperture. Ad oggi non è ancora stata depositata la motivazione della sentenza. Tuttavia le parti possono procedere all’esecuzione con la sola copia del dispositivo in pendenza del termine per il deposito della sentenza». Gli importi, nel dettaglio: 10 mila euro per G.M., 15.870 euro per T.L., 3.407 euro per G.G., 16.272 euro per M.G. e 8.802 per M.A.
In sede di discussione, Mario Bovetti chiama in causa gli ex componenti della Giunta Viglione (Tealdi, D’Agostino e Barello). Replicano Tealdi e D’Agostino: «Non abbiamo sottomano alcun atto per poter rispondere». Magnino: «Mancando la copertura assicurativa, è possibili rivalersi su qualcuno?». Il sindaco: «Queste delibere finiscono alla Corte dei Conti, si deciderà in quella sede. Ma aspettiamo la motivazione della sentenza». Tutti i consiglieri di minoranza (Barello, Tealdi, D'Agostino, Caramello, Tarolli e Magnino) si sono astenuti sull'approvazione della delibera.
Nel medesimo Consiglio il Comune ha dovuto stanziare la somma di 5.600 euro per aver perso il ricorso al TAR Piemonte sull’aggiudicazione dell’appalto (allestimento e gestione) del Museo della Stampa (leggi qui). Il bando prevedeva allestimento, gestione e apertura al pubblico del Museo per i primi due anni, con opzione di rinnovo per altri due. Erano giunte due offerte: una della “DOC - Archiviazione documentale” di Potenza e una della “ETT” di Genova. Il bando era stato assegnato alla “DOC” con un’offerta da 299 mila euro. La ETT di Genova, seconda classificata alla gara per l’allestimento e la gestione del polo museale del libro (in coppia con Itur), ha presentato ricorso e ha vinto. Astenuta tutta la minoranza e il consigliere di maggioranza Battaglio. Adriano: «Si tratta di una diversa interpretazione della norma, non riteniamo vi sia stato un cattivo operato del dirigente».