Il progetto di riciclaggio delle mascherine usate, lanciato dal Circolo delle Idee dei giovani di Mondovì - di che si tratta? LEGGI QUI - è finito all'attenzione del quotidiano nazionale "La Repubblica". Oggi, sul sito web del quotidiano nella rubrica "Green&Blue", è uscito questo articolo:
Nelle scuole di Mondovì le mascherine diventano plastica riciclata con la stampa 3D.
Il progetto è in corso: in una decina di Scuole di Mondovì, Medie e Superiori, in alcune aziende e in Municipio, si raccolgono mascherine chirurgiche usate nei bidoni bianchi sistemati da "Proteo". I bidoni si trovano nelle Scuole "Anna Frank" (Breo), "Gallo" (Piazza) e "Cordero" (Altipiano), nell'Istituto "Cigna-Baruffi-Garelli", nei Licei "Vasco-Beccaria-Govone", ne CFP. In alcune aziende: Valeo, Banca Ifis, si aggiungerà Raicam. Obiettivo: arrivare a 15 kg di mascherine usate, circa 5 mila pezzi, per avviare una sperimentazione di riciclaggio col Politecnico. Una sperimentazione che consentirà di capire se e come trasformare il materiale delle mascherine in fibra plastica per le stampanti 3D o per realizzare giocattoli.
L'assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Mondovì, Luca Robaldo: «Oggi l'inserto 'Green&Blue' dell'edizione nazionale del quotidiano 'La Repubblica' dedica spazio al meraviglioso progetto che il Circolo delle Idee ha ideati per il recupero delle mascherine chirurgiche. Una collaborazione fra giovani, Scuole Superiori cittadine e Università. Un esempio davvero virtuoso di come tutta la città possa essere orgogliosa delle nuove generazioni monregalesi. Grazie a loro, alla collega Erika Chiecchio ed ai Dirigenti Scolastici di questo bell'esempio di sinergia e grazie a tutti gli studenti che stanno dando prova di grande civismo: altro che 'bla bla', qualcuno qui ha saputo trasformare le belle parole di tanti attivisti in azioni concrete».
IL PROGETTO - L’idea del riciclo parte in sinergia col dott. Battegazzore, ricercatore, e col prof. Frache del Poli di Alessandria. La sperimentazione segue tre filoni: le mascherine vengono lavorate, sminuzzate, macinate ed estruse ricavandone granuli di “materiale polimerico” che poi possono essere lavorati in stampo o trasformati in filamenti per stampanti 3D. Tecnicamente, non si tratta di una cosa “difficile” da fare: ma bisogna capire quanto è sostenibile dal punto di vista economico. Perché le mascherine vanno prima raccolte, conservate, sanificate, vanno ripulite del fil di ferro e degli elastici. Nell’ottica di sostenere l’iniziativa, il Comune di Mondovì ha finanziato il progetto con la somma di 25 mila euro già messi a bilancio.
A Mondovì parte la raccolta di mascherine usate in scuole e aziende