di BEATRICE GARELLI e CAROLA MICHELIS
studentesse del Liceo Sportivo “Vasco-Beccaria-Govone”
Diamo spazio ad un’ulteriore intervista realizzata dai ragazzi del Liceo Sportivo “Vasco-Beccaria-Govone” di Mondovì all’interno del progetto “Montagna Futura”. Tutela ambientale, cambiamenti climatici e consumo di suolo: tre tematiche importanti con cui oggi le istituzioni e il mondo della scuola si devono inevitabilmente confrontare nel quotidiano. Se n’è parlato con Luca Robaldo, assessore all’Istruzione della Città di Mondovì.
Abbiamo visto il rendering del nuovo polo scolastico alla Polveriera. Non crede che la soluzione preventivata sia un tipico esempio di consumo di suolo? In tal senso i progetti di riqualificazione del vecchio ospedale che fine hanno fatto?
Una scuola nuova, una sede unitaria che da sempre sogniamo (mi metto ancora fra gli studenti, ride ndr), un edificio a zero impatto energetico, immerso nel verde e mitigato da una architettura innovativa e rispettosa del contesto. E che verrà costruito solo abbattendo quelle che sono le vecchie Elementari di Piazza, cioè l’edificio “ex Rolfi” recuperando, così, quel luogo ad un grande parco. Insomma, consumo di suolo zero. La scommessa del recupero e riqualificazione degli immobili vuoti, soprattutto quelli di pregio storico, non è una battaglia di questa o quella Amministrazione bensì una sfida da affrontare tutti insieme: fino a quando lo Stato non intraprenderà un percorso di sburocratizzazione e renderà più semplici interventi di questo tipo avremo sempre costi spropositati.
Secondo lei perché è così difficile trovare fondi e, soprattutto, sviluppare programmi complessi per il recupero di edifici esistenti?
Domanda complessa. Il problema, a mio avviso, non è solo quello dei fondi ma alloggia da un’altra parte e cioè nella polverosità di certi percorsi, e ciò che serve è un cambio culturale. Qui nessuno si sogna di abbattere la Reggia di Venaria, bensì di recuperare edifici vincolati che possano trovare nuova vita e restituire nuova linfa alla Comunità nella quale essi sorgono. Eppure nei primi bandi del PNRR sull’edilizia scolastica, quelli che stanno scadendo proprio in questi giorni, il Ministero dell’Istruzione parla solo di “demolizione” e “sostituzione edilizia”. Cosa vuole dire? Che lo Stato vuole edifici nuovi. Non biasimo questa decisione, che punta a vedere realizzate scuole sicure sotto ogni punto di vista, ma certo non aiuta nel recupero a fini scolastici di edifici oggi inutilizzati.
Sei abbonato on line? CLICCA QUI e leggi l'articolo completo
Leggi tutti gli articoli riservati agli ABBONATI
VUOI ESSERE SEMPRE INFORMATO?
Sì, voglio le news gratis in tempo reale - ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM - CLICCA QUI