Un “gioco di incastri”. Con questo termine, perfettamente azzeccato, il TGR Piemonte ha definito martedì 20 giugno il “piano logistico” della Provincia per le Scuole superiori di Mondovì. Se ne parla quasi da vent’anni. Ora si intravede una soluzione più ampia del singolo intervento. Ne abbiamo trattato la scorsa settimana - LEGGI QUI - e ci torniamo ora, con un servizio che nasce per chiedere l’opinione a chi frequenta maggiormente gli Istituti: i dirigenti e gli studenti.
IL SONDAGGIO FRA GLI STUDENTI: PREMESSE
Il sondaggio è stato realizzato on line tra lunedì 19 e martedì 20 giugno. Abbiamo “chiuso” la raccolta una volta raggiunte le 400 risposte: un campione importante, superiore al 15% del totale degli studenti delle Scuole superiori di Mondovì. Il sondaggio è stato costruito attraverso i moduli di Google, era anonimo, era “blindato” consentendo una sola risposta per ogni utente. Ed era strutturato: non un semplice “sì / no”, ma con una serie di domande a risposta multipla che si spalmavano sui vari temi, fornendo una visione complessiva della questione.
IL "PIANO", IN SINTESI
Chi partecipava rispondeva innanzitutto su qual era la Scuola di frequentazione, e poi si poteva esprimere in dettaglio sul progetto che riguardava il proprio Istituto. Il sondaggio includeva una premessa che riepilogava l’intera questione, prima di passare alle domande. Il link al sondaggio è stato pubblicato sulla nostra pagina Instagram, condiviso dagli account di alcuni Istituti e da alcuni rappresentanti di Istituto, a cui va il nostro ringraziamento.
QUASI IL 70% “FAVOREVOLI” O “MOLTO FAVOREVOLI”
Delle 400 risposte che ci sono pervenute, il 68% di queste si è dichiarato, nel suo complesso, “favorevole” al piano complessivo (46,1%) o addirittura “molto favorevole” (21,8%). Un dato decisamente interessante, se si conta che il sondaggio non ha raccolto soltanto studenti delle tre Scuole interessate (i Licei, il “Baruffi” e il “Giolitti”), ma anche una fetta di studenti che hanno affermato di frequentare altre Scuole superiori (il 30,2%: in larghissima misura studenti del “Cigna”). C’è un altro dato interessante: nonostante alle domande su quanto fosse nota l’esigenza di costruire nuove Scuole, gli studenti hanno risposto genericamente in modo affermativo (il 96,9% degli studenti che hanno detto di frequentare il “Baruffi” conoscevano il tema e il 66,8% dei liceali hanno affermato di aver sentito parlare del problema; al “Giolitti”, come è ovvio, lo sanno tutti), alla domanda “Parlate di questi argomenti a scuola, fra studenti o con i prof?”, una stretta minoranza ha risposto “spesso” (7%) o “qualche volta” (25,9%), mentre le risposte maggiori sono state “raramente” (32,2%%) o addirittura “mai” (34,9%). Quindi l’argomento è noto… per sentito dire, ma non così tanto dibattuto.
IL “BARUFFI”
La soluzione di edificare una nuova sede in zona Polveriera, abbattendo quella vecchia, vede il 43,8% “favorevoli” e il 25% “molto favorevoli”, ma anche un 9,4% di “molto contrari”. Il sondaggio dava la possibilità di lasciare brevi commenti. Ne citiamo quattro, tutti nella medesima direzione: «Penso che il “Baruffi” non vada demolito e ricostruito in un’altra area, ma bensì ristrutturare l’edificio tutt’oggi presente», «Dubbi sul “Baruffi”? Non si poteva riqualificare per evitare di costruire un nuovo edificio in zona Polveriera?», «La sede in zona “Polveriera” penalizza gli studenti ed è scomoda alla piazza del pullman» e «Il “Baruffi” è un edificio storico, come tale sarebbe bello mantenere il luogo da tradizione». Non è un mistero che l’ipotesi di nuova edificazione susciti dibattito, ed è evidente che anche fra gli studenti questo tema sia sentito.
I LICEI
L’ipotesi di sede unica nell’ex padiglione “Michelotti” (coinvolgendo anche le ex Carceri) vede il 49,3% delle risposte “favorevoli” e il 26,9% “molto favorevoli”, a fronte di un 10,7% tra “contrari” e “molto contrari”. L’esigenza di una sede nuova e unica è molto sentita: alla domanda “Pensi sia necessaria?” il 39,9% risponde “sì” e il 35,4% “assolutamente sì”. Anche qua, tante considerazioni interessanti: «L’esigenza primaria è fornire Scuole sicure e moderne ai ragazzi monregalesi, le polemiche andrebbero accantonate a favore di velocità di realizzo», ma anche pareri come «Non ha senso far abbandonare la sede attuale ai Licei», «I Licei dovrebbero mantenere la struttura in sede, ormai fa parte della storia». E tanti scettici: «Noi studenti abbiamo ormai notato che di progetti se ne fanno tanti, ma quasi mai vengono portati a termine come si dovrebbe», «I lavori troppo spesso si protraggono oltre i tempi stabiliti» e «L’idea è buona, ma deve essere realizzata in modo impeccabile». Il concetto che è stato ribadito più spesso è che i locali attuali sono «fatiscenti», «inadeguati» e addirittura «a pezzi».
IL “GIOLITTI”
La prima domanda che ponevamo era emblematica: la situazione attuale dell’Alberghiero quanti disagi comporta per gli studenti? Le risposte sono eloquenti: il 40% afferma “molti disagi” e il 20% “moltissimi disagi”. Il 28% si dice “favorevole” alla soluzione prevista e il 52% “molto favorevole”: la necessità di tornare a una sede unica è evidente. Alla domanda, “Pensi che sia necessaria una sede unica per il Giolitti?”, posta appositamente immaginando l’unanimità, la risposta è stata quella attesa: 100% di “sì” o “assolutamente sì”. La difficoltà del non avere una sede unica (su cui l’Istituto stesso è tornato tante e tante volte) è così grande che le restanti considerazioni sono minori.
ALTRE CONSIDERAZIONI: COSA SI CERCA DA UNA SCUOLA?
A questo punto, il sondaggio chiedeva di esprimere giudizi su ciò che gli studenti ritengono importante per la sede di una Scuola, da 1 (non importante) a 5 (importantissimo): le cose più richieste sono la raggiungibilità (65,1% di “importantissimo”) e la funzionalità (77% di “importantissimo”). Alla domanda “La Scuola dovrebbe sorgere nel centro storico, per dare prestigio alla città?”, solo il 16% ha dato risposte positive: per il 29,9% è poco importante, per il 28,7% di nessuna importanza.
LA VOCE FINALE
Infine, una domanda di contesto: «Secondo te il Comune e la Provincia dovrebbero chiedere il parere degli studenti e dei cittadini, prima di decidere cosa fare?». Una maggioranza “bulgara”, 84,5% ha risposto “sì”. A chi rispondeva in modo affermativo, però, si apriva una nuova domanda: «Il sindaco intende convocare un’assemblea pubblica per presentare tutti i progetti: parteciperesti a questa riunione?»… e a questo punto, gli “assolutamente sì” sono stati solo il 7,4% e i “probabilmente sì” il 36,8%.
Luca Robaldo, sindaco di Mondovì e presidente della Provincia, e Pietro Danna, consigliere provinciale che più volte è intervenuto su questo tema, commentano: «I risultati di questo sondaggio sono molto netti e ci fanno ulteriormente comprendere la responsabilità che abbiamo assunto. Quattrocento persone hanno deciso i segnalarci il loro pensiero e ci hanno fornito uno stimolo ulteriore, certamente fra quelli più importanti, per concludere un percorso che ormai non può più aspettare. Crediamo, peraltro, che questa consultazione possa bene collocarsi fra le altre a cui abbiamo dato corso, a partire da quelle con dirigenti e professori dei Licei e del “Baruffi”, quelle con alcuni cittadini di zona Polveriera, e quella che faremo nei prossimi giorni con As.Com Monregalese. Come abbiamo più volte ribadito, siamo consci che governare significhi assumere decisioni e questo sondaggio fa anche capire che, in molti casi, i cittadini sono già innanzi a chi li rappresenta».