A Lourdes, per portare a Maria il vissuto di ciascuno

Monregalesi in pellegrinaggio con il vescovo Egidio. Si torna venerdì

Il pellegrinaggio diocesano ha raggiunto Lourdes, con oltre 160 presenze (di cui una cinquantina di ospiti accolti all’Accueil per ogni garanzia e supporto rispetto alle fragilità). L’esperienza di fede, preghiera e solidarietà – con la presenza del vescovo Egidio – vede impegnate, con la Diocesi, anche le Associazioni “Diversamente Mondovì” e “Diversamente Val Bormida”. Per il Santuario mariano alla Grotta di Massabielle (viaggio in bus e in aereo) si è partiti lunedì 24 luglio. Si può contare, oltre che su un buon numero di “sorelle” e “barellieri”, anche su due medici e su due infermiere. Accompagnano i pellegrini quattro sacerdoti. Il pullman francese attrezzato per barelle e con poltrone comode, si è avviato la sera di lunedì da p.za Repubblica a Mondovì Breo, unitamente ai due pullman con i pellegrini. Martedì mattina, nella cripta del Santuario a Lourdes, celebrazione eucaristica di apertura del pellegrinaggio diocesano, presieduta dal vescovo, con la presenza anche dei giovani in viaggio verso il Portogallo per la GMG, che hanno sostato una giornata nel clima spirituale unico di Lourdes. Ci si è trovati, da subito, tutti insieme per affidare a Maria le intenzioni che si portano nell’animo. E c’è stato anche l’incontro con i giovani monregalesi in viaggio verso il Portogallo, per la prima settimana, a Coimbra, della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG). Si sta vivendo una bella occasione di comunione, condivisione e preghiera, prendendo parte ai preziosi e coinvolgenti momenti liturgici al Santuario di Notre Dame de Lourdes. Il messaggio dell’anno riprende le parole della Madonna a santa Bernardetta: “Andate a dire ai sacerdoti che qui si costruisca una cappella e si venga in processione”. Il rientro avverrà poi venerdì 28 luglio. Ma si è arrivati a Lourdes anche con un bel bagaglio di unione d’intenti che ha reso la fase preparatoria un’esperienza costruttiva, “attenta alle esigenze di tutti e toccando con mano quanto sia importante lavorare insieme, al meglio”.

 

Per info: Diocesi di Mondovì - Ufficio pellegrinaggi, - Tel./Fax 0174 330420 [martedì ore 8-12 e 13-17 e giovedì ore 8 -12]. E-mail: odpmondovi@gmail.com. Associazione Diversamente: Maddalena tel. 3336040388; Elvira tel. 335 6147002; Anna tel. 347 0351164; Dino tel. 340 4068433.

LA PAROLA DEL VESCOVO - I passi quotidiani da compiere,- con nell’animo lo spirito di Lourdes

Pellegrini alla Grotta di Massabielle con i giovani incamminati alla GMG

«Vorrei sottolineare la bellezza di questa celebrazione che apre due diversi pellegrinaggi: il pellegrinaggio diocesano a Lourdes (con ammalati, accompagnatori e semplici fedeli) e il pellegrinaggio dei giovani verso Lisbona, dove con migliaia di altri giovani di tutto il mondo si celebrerà la Giornata Mondiale della Gioventù – ha detto il vescovo mons. Egidio Miragoli, martedì mattina a Lourdes con i monregalesi in due gruppi, i giovani in sosta mentre raggiungono il Portogallo per la GMG e i pellegrini alla Grotta di Massabielle dalla diocesi –. Tutti ci incontriamo oggi qui all’ombra della Grotta ove dal 1858 si prega la Vergine Maria. A Lei guardiamo, lei invochiamo perché questi giorni, queste due esperienze, ci abbiano a rinnovare; ma soprattutto perché il pellegrinaggio che è la nostra vita sia un vero cammino vissuto nella luce di Dio, facendo nostro il “sì” di Maria».
Davanti a Maria, presenze diverse e significative
«Tante sono le suggestioni, le riflessioni possibili, perché qui, in questo istante, si percepiscono presenze diverse e tutte profondamente significative: lo è quella dei tanti malati, con il loro carico di fatica e di speranza, certo di esperienza fortissima del vivere umano; lo è quella di chi li accompagna, che attraversa la gioiosa e impegnativa dedizione dell’altruismo e del volontariato; lo è quella dei giovani, con il loro contagioso entusiasmo, con i loro ampi orizzonti davanti agli occhi e nel cuore; lo è quella di Maria, soccorrevole madre di Cristo e di tutti noi».
Lourdes e i malati nel corpo e nello spirito
«Non voglio condizionare nessuno nel suo modo di vivere questi momenti; mi piacerebbe solo orientarne lo sguardo, aiutare a cogliere dettagli che mi sembrano importanti – ha continuato –. Attorno alla grotta di Lourdes due cose si percepiscono con evidenza, risaltano. La prima, è la malattia, ferita che nel quotidiano spesso non vediamo, perché non riusciamo o addirittura perché non vogliamo. Senza scordare che esistono non solo i malati nel corpo, così facilmente riconoscibili nella loro condizione, ma anche i malati nel cuore e nello spirito, quelli sostanzialmente invisibili. In entrambi i casi, è una sofferenza a condurci qui, è il nostro limite. Il quale piaga i nostri corpi o i nostri animi, ma al tempo stesso schiude infinite possibilità di amore e apre a nuove comprensioni della vita, della fede, del senso ultimo delle cose».

La vera grazia che si attinge a Lourdes
«La storia di Lourdes, del resto, è anche storia di miracoli, di guarigioni prodigiose: non è sempre il limite ad avere l’ultima parola. Perché non l’abbia, però, non servono necessariamente fatti miracolosi: la grazia più grande che tutti attingono a Lourdes, infatti, è la pace del cuore, è la forza interiore che permette di continuare a camminare pur nella malattia, pur nella difficoltà. Essere stati a Lourdes e aver capito Lourdes significa – dopo Lourdes – vivere con spirito nuovo la condizione che a Lourdes ci ha spinto e che a partire da Lourdes ottiene di essere vista con occhi diversi, illuminati dalla solidarietà, dalla condivisione e dalla speranza.
Lourdes luogo di preghiera fiduciosa
«La seconda evidenza di Lourdes è la preghiera. La preghiera corale (il rosario, i canti, le celebrazioni) e la preghiera silenziosa, nascosta, personale – ha aggiunto il vescovo –, specialmente davanti alla grotta. Qui la preghiera viene spontanea, forse anche perché qui ci si ferma, non si è travolti dai ritmi della vita quotidiana, e forse anche perché qui più vicina si percepisce la presenza di Maria e più nitida la dimensione del sacro. Tutto si salda, qui, davanti alla grotta, davanti alla Madonna, con fiducia. Lei, la Madre che tutto può presso il cuore del figlio, che previene i nostri desideri e che ama le nostre povere vite con amore materno, suscita la preghiera come momento che pone il nostro esistere davanti agli occhi di Dio, al Suo cospetto. Preghiamo e non siamo più soli; preghiamo e il cosmo ha un centro e un senso; preghiamo e le vicende che ci travagliano nei cuori e nei corpi non sono abbandonate a se stesse e al loro cieco compimento: attraverso Maria, abitano il cuore di Dio, sono anche Sue, non più solo nostre».

Lo spirito di Lourdes ci accompagni nel quotidiano
«Perciò, quando torneremo a casa, proponiamoci di conservare lo spirito di Lourdes nelle nostre vite, continuando a “vedere” la sofferenza dei nostri fratelli – la conclusione del vescovo – e a pregare con puntuale costanza e fede profonda, ben sapendo che Maria, come è qui, è ovunque, e che ovunque, coltivando il legame e la confidenza con Lei, nella preghiera possiamo trovare forza e consolazione. Lourdes sia per tutti un vivo ricordo, un clima inconfondibile, la gioia serena della vita di chi crede davvero, ha veduto e ha sperimentato la presenza lieve e sicura di Maria».

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