Tutte le strade portano a Roma, almeno per l’aeroporto di Levaldigi. La notizia infatti è che sta per tornare il volo Cuneo-Roma, lanciato lo scorso anno da Ryanair e soppresso a gennaio di quest’anno. Ad assicurare i collegamenti questa volta è SkyAlps, una giovane compagnia altoatesina che finora ha operato sulle rotte tra Bolzano e il mondo germanico e che ora guarda allo scalo cuneese per espandersi. Dal 30 ottobre SkyAlps assicurerà quattro frequenze a settimana (nei giorni di lunedì, martedì, giovedì e venerdì): le tariffe proposte partono da 89 euro, con bagaglio e servizio a bordo inclusi. Su ogni aeromobile ci sono 76 posti passeggeri. Prezzi assolutamente competitivi con i trasporti attuali, sottolinea il direttore generale di Geac e dell’aeroporto di Levaldigi Anna Milanese: il paragone infatti è con un viaggio di 6,5 ore in treno per 280 euro di tariffa media, oppure 7,5 ore in auto con circa 260 euro di costi. In aereo, si arriverà a Roma nel giro di un’ora.
Si guarda ai diecimila potenziali passeggeri che oggi volano su quella rotta partendo da altre regioni, ma anche a un incremento delle presenze da Roma alla Granda, il vero tallone d’Achille finora: la rotta ha visto il 62% di passeggeri andare a Roma e solo il 38% viaggiare verso Cuneo. «Un dato su cui abbiamo iniziato a lavorare insieme ai due enti turistici, – aggiunge il direttore generale Milanese – per promuovere adeguatamente la nostra destinazione e far sì che Roma diventi una nuova porta d’entrata per il turismo».
Il piano
Centosessanta milioni di investimento, comprese le opere pubbliche, nei prossimi cinque anni: l’aeroporto di Cuneo ha ancora voglia di volare e il piano presentato da Geac, la società che gestisce lo scalo di Levaldigi, si pone l’obiettivo di andare al di là della mera sopravvivenza.
Le direttrici su cui si punta sono molteplici e si conta sull’aiuto degli investitori, oltre che delle istituzioni: «La riqualificazione ha bisogno della disponibilità delle istituzioni, ma non vogliamo dipendere da loro», assicura l’amministratore delegato Georges Mikhael. Così come l’ambizione di diventare un hub cargo non porterà alla cancellazione delle rotte per i passeggeri: «L’aeroporto sarà sempre un polo di attrazione per il turismo e per i passeggeri. Il trasporto cargo si svilupperà negli anni a venire», dice il presidente Paolo Merlo. Il problema, ammette l’ad, è che «l’aviazione commerciale da sola non porta sostenibilità economico-finanziaria a questo scalo». Per questo l’aeroporto è pronto a sfruttare tutte le possibilità che la sua posizione gli assicura, compresa quella di diventare un polo energetico per i comuni limitrofi e per la provincia con il fotovoltaico: entro metà del prossimo anno il tetto del terminal sarà coperto di pannelli fotovoltaici, cosa che consentirà un risparmio energetico pari a centomila euro all’anno. Entro fine 2025 dovrebbero essere ultimate le installazioni di pannelli per 14-15 megawatt di produzione.
Il 2025 è l’anno individuato come termine anche per gli obiettivi sul trasporto: «Si punta a una sostenibilità a breve termine, con 300mila passeggeri serviti all’anno» aggiunge ancora Mikhael. Il primo partner individuato in vista di questa evoluzione di mercato è la compagnia altoatesina SkyAlps: oltre a ripristinare il collegamento diretto per Roma, a partire dal 30 ottobre, la compagnia attiverà la sua base manutentiva nello scalo. SkyAlps impiegherà a Levaldigi uno staff con un numero fisso di addetti compreso tra i quindici e i venti.
Non sussidi, investimenti
SkyAlps sarà official carrier per l’evento Connect Aviation 2024, uno dei più importanti forum internazionali sull’aviazione civile. La ventesima edizione dell’evento, prevista a febbraio del prossimo anno, porterà 700 delegati negli spazi del Lingotto Fiere: il forum è finanziato dalla Regione Piemonte e da Visit Piemonte, con Unioncamere e gli aeroporti di Caselle e Levaldigi come partners. A Cuneo sono in programma escursioni a tema cultura e neve per i delegati, conferma il presidente di Visit Piemonte Beppe Carlevaris.
«Confidiamo che la Provincia possa fare la sua parte nonostante i chiari di luna. C’è stato un impegno assunto dal mio predecessore, il presidente Borgna, con il compianto Amilcare Merlo», commenta il presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo, senza nascondersi le difficoltà: «La Provincia ha già investito sullo scalo, proprio perché ha sempre considerato l’infrastruttura strategica». Anche la Regione è pronta a fare la sua parte, fa sapere il presidente Alberto Cirio. Il sostegno economico promesso «non è un sussidio per permettere all’aeroporto di non morire: si tratta di un investimento, di un rilancio reale di una struttura che dobbiamo salvaguardare». Ora c’è da passare l’esame dell’Enac, dove il piano di sviluppo verrà presentato entro dicembre: l’obiettivo è realizzare gli investimenti entro il 2029, per il centenario dello scalo.