Su una cosa, hanno ragione da vendere: se si parla di futuro del pianeta, bisogna ascoltare chi il futuro c'è l'ha davanti. E non alle spalle. Perché sono loro, gli under 20 di oggi, che devono fare le spese di tutto quello che è stato fatto e che si sta facendo alla Terra. E si sono rotti le scatole di sapere che hanno davanti un orizzonte grigio: grigio come il fumo, perché per decenni si è prodotto, usato, gettato e inquinato il terreno su cui loro devono crescere. Ecco il messaggio che oggi i giovani del Fridays for future hanno portato in strada.
Anche a Mondovì, da Piazza a Breo fin davanti al Municipio, dove alla manifestazione hanno partecipato in 400 studenti: principalmente dal Liceo "Vasco Beccaria Govone", istituto che ha aderito ufficialmente al FFF, ma anche da altre scuole. Gli organizzatori, Giada Gambino e Giulio Lucentini, affiancati da un team solo del Liceo con Anna Tampalini, Angelica Musso, Albana Pisha e Rebecca Artemide Braida, hanno portato contenuti e non solo slogan: «Manifestare oggi vuol dire difendere il futuro di tutti - hanno detto -. "Ecologista" non è un'etichetta che si può attaccare a qualcuno. Siamo stanchi di vedere le istituzioni che non fanno nulla, che lasciano che tutto vada avanti così».
Citano Papa Francesco e don Ciotti: «Il papa è stato chiarissimo, con le sue parole: "perché si vuole mantenere, oggi, un potere che sarà ricordato per la sua incapacità di intervenire quando era urgente e necessario?". Urliamolo senza paura. Come ha detto con Ciotti: non dobbiamo avere paura di scegliere ».