Deposito rifiuti a Clavesana: Martinetti presenta un’interrogazione in Regione

Il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle: «Ora bisogna passare dagli slogan ai fatti». Domani la discussione a risposta immediata

Il consigliere regionale del Movimento cinque stelle Ivano Martinetti, ha presentato in Regione un’interrogazione a risposta immediata avente per oggetto “Salvaguardia dell’equilibrio ambientale, territoriale, economico, turistico e agricolo nel territorio di Clavesana”, che sarà discussa domani (14 novembre) in Consiglio regionale. «In questa vicenda – commenta Martinetti – manca la voce della Giunta regionale, sempre pronta a parole a difendere le eccellenze del territorio piemontese. Ora si deve passare dagli slogan ai fatti. Chiederemo conto all’esecutivo di quali azioni intenda mettere in campo per salvaguardare il territorio già pesantemente colpito, nel corso degli anni, da esondazioni e calamità naturali».

Nel testo dell'interrogazione si legge: "Quali azioni intende intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze la Regione Piemonte per garantire la salvaguardia dell’equilibrio ambientale, territoriale, economico, turistico e agricolo del territorio in questione? Gli organi di stampa danno notizia di progetto per la realizzazione di un deposito rifiuti anche pericolosi a Clavesana, proposto dall'azienda Cement Srl. L'insediamento prevede una movimentazione annua massima di rifiuti di circa 200 mila tonnellate, di cui svariate migliaia di tonnellate di rifiuti pericolosi ed è assoggettato a valutazione ambientale in Conferenza dei servizi, convocata per martedì 21 novembre. L'iter progettuale era partito nel 2020, poi il 23 giugno 2023 la ditta richiedente ha depositato in Provincia una rielaborazione del progetto che ottempera alle richieste di integrazione, allegando un corposo numero di documenti a corollario. Il 7 ottobre 2023 la Giunta comunale di Clavesana ha approvato una delibera di Giunta nella quale esprime “ferma contrarietà rispetto al progetto presentato”, poi ratificata dal Consiglio comunale del 10 novembre 2023. Il 21 ottobre 2023, 13 Amministrazioni comunali hanno espresso solidarietà al Comune appoggiando la contrarietà al progetto ed impegnandosi a deliberare in tal senso. Il 23 ottobre è nato un Comitato popolare per il "no" al progetto. Nelle ultime settimane, numerosi portatori di interesse legati al territorio hanno espresso contrarietà all’insediamento in oggetto. Alla manifestazione di domenica 12 novembre, organizzata dal Comitato per il no, hanno partecipato circa 500 persone e i 13 Sindaci solidali all'istanza. L’area di destinazione dell’insediamento annovera la presenza in adiacenza di un impianto di produzione alimentare legato alla filiera della carne e uno legato alla produzione pasticcera. Annovera inoltre, nelle immediate vicinanze, territori da tempo vocati alla filiera agroalimentare e turistica tipica del territorio di Langa quali la produzione di vini d’eccellenza, la produzione di nocciole, la produzione di luppolo per birrifici artigianali, la principale sede della filiera zootecnica legata alla Razza bovina Piemontese, la produzione di tartufi neri e bianchi, la presenza di peculiarità geologiche uniche nel loro genere come i calanchi del Tanaro, la produzione casearia d’eccellenza".

Considerato che: il contratto di compravendita dell’area si basa sulla convenzione originariamente deliberata per le operazioni di sviluppo del PIP, la quale aveva come parte integrante la piena vigenza della tabella ministeriale relativa all'interdizione dell'insediamento di aziende insalubri di primo grado (amianto, materiali classificati pericolosi...); per quanto ci è dato sapere, il terreno di destinazione dell’insediamento è collocato in adiacenza alla zona massima di esondazione del fiume Tanaro come da mappa regionale vigente, determinando potenziali rischi di diffusione del materiale pericoloso in occasione di eventuali piene alluvionali di portata simile a quella verificatasi nel novembre del 1994, si interroga il presidente della Giunta regionale.

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