“Bocconi sospetti”: molti casi di cani avvelenati a Monastero

Episodi probabilmente intenzionali, ma serve anche più attenzione

Al mattino stava benissimo, ma quando nel tardo pomeriggio è rientrato il suo padrone, non è andato, come ogni sera, a salutarlo. Schiena inarcata e tremito diffuso. Così, si presentava l’animale una mezz’ora dopo essere uscito in giardino. La corsa dal veterinario è scattata immediatamente, un gesto che all’animale è valso la vita. Ma non tutte le storie di questo genere hanno un lieto fine e l’intossicazione animale è comunque un fatto che preoccupa molti proprietari. «Queste sostanze – spiega il proprietario – fanno effetto nel giro di mezz’ora, un’ora. Quel che fa più rabbia è che il nostro cane, dunque, deve aver ingerito qualcosa in giardino». Il fatto è accaduto a Monastero, dove negli ultimi mesi si sono verificati diversi casi analoghi: una volta, addirittura tre cani intossicati contemporaneamente. E, nel caso di questa settimana, i proprietari sono sicuri di non aver utilizzato alcun prodotto. «Abbiamo dei bambini piccoli – spiegano –, facciamo molta attenzione perché sappiamo che anche loro mettono in bocca le cose». L’ipotesi che qualche malintenzionato abbia potuto gettare un “boccone” è dunque la più convincente. Oltre all’ignominia del gesto, resta la domanda “Perché?”, e soprattutto «Perché all’interno di un giardino privato?» e ancora, «Non si pensa mai che il “boccone” possa essere ingerito anche da un bambino?». Domande naturali, oltre che lecite, destinate però a rimanere senza risposte. 

Come si riconosce un cane avvelenato?

«I sintomi – spiega – possono variare a seconda della sostanza ingerita. Generalmente, comunque si può assistere ad una forte crisi tonico-clonica (tremito), ben diversa da una crisi epilettica che dura molto meno. Altri veleni, invece, provocano emorragie interne. Abbassamento di temperature, perdite di sangue». Quel che è certo è che, se si osservano convulsioni o strani comportamenti come quello di non mangiare e bere molto, bisogna contattare il proprio veterinario. Se invece si vede il proprio animale ingerire un “boccone” conviene provocargli il vomito. «Un cane o un gatto intossicati prima arrivano e più possibilità hanno di salvarsi».

Che cosa causa le intossicazioni? E si può far qualcosa per ridurne il numero?

«A volte sono causati da disseccanti cosparsi sulle aiuole o da prodotti utilizzati nei campi che magari il vento può far arrivare nei giardini vicini. Il più delle volte però sono senza dubbio causati da topicidi. Tutto quel che fa morire il topo, uccide anche il cane e il gatto. E il topo “ha i gusti molto più difficili”, dunque un cibo che attiri il topo attira i nostri animali domestici ben di più». E che i topicidi siano i principali fattori avvelenanti lo dimostra anche l’aumento dei casi nei periodi autunnali, quando i topi tendono a cercare “riparo” nelle case. La soluzione? «Più attenzione: se qualcuno ha bisogno di far la caccia al topo piuttosto usi una colla, di modo che se l’animale rimane attaccato si può sempre tagliare il pelo. Sicuramente, più informazione anche da parte di chi vende i prodotti». 

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