Alluvione 2020, Cirio chiede lo stato di emergenza

Siamo al bilancio: l'inevitabile conta dei danni post alluvione. Il 2-3 ottobre 2020 diventerà una data di cui la Val Tanaro si ricorderà a lungo, come è stati il 1994 o il 2016. Il presidente della Regione Alberto Cirio ha sentito il capo dipartimento della Protezione Civile Borrelli e si è confrontato con il Governatore ligure, insieme chiederanno lo stato d’emergenza.

«È una situazione estremamente critica quella che si è venuta a creare nella notte in molte zone del Piemonte - afferma  Cirio - in seguito alle forti piogge che si sono abbattute sulla regione a partire dal pomeriggio di ieri, provocando esondazioni, frane, allagamenti e ingenti danni a edifici e infrastrutture». In Piemonte si contano anche 11 dispersi, tutti in altre zone. Il presidente della Regione sottolinea la preoccupazione per i dispersi, di cui sono ancora in corso le ricerche, e per gli enormi danni al territorio che i sindaci delle aree più colpite - con i quali è in contatto da stanotte - descrivono in alcuni casi peggiori del ‘94.   Le valli più colpite sono l'alta Val Tanaro, la Valle Vermenagna e la Valle Gesso. In Val Tanaro le strade sono diventate fiumi in piena e i campi allagati sono ora distese di fango e detriti. Il centro storico di Garessio è stato sommerso dalla piena, Ormea completamente isolata fra strade chiuse, ponti distrutti, frane. Crollato persino il ponte romano simbolo di Bagnasco. Allagamenti a Nucetto, Ceva e Priola, dove forti raffiche di vento hanno anche scoperchiato alcuni capannoni e case. Esondazioni sono state registrate a Bastia, Clavesana, Carrù, Farigliano, fino a Cherasco.

Tutta la Giunta è operativa in questo momento sul territorio e gli Assessori stanno monitorando e presidiando fisicamente le aree più colpite. L’Assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte si è recato questa mattina in alcune zone del Tanaro e ha parlato di situazione disastrosa. Ha poi sottolineato come desti preoccupazione il Sesia, la cui piena sta passando ora, senza contare tutti i danni, le frane, le strade allagate, i borghi isolati. I danni maggiori si sono registrati nel bacino del Toce, del Tanaro, nel Biellese e nel bacino della Sesia, con frane, allagamenti e cadute di alberi. Il Tanaro, nel tratto da Ponte Nava a Ceva è esondato in diversi punti. Evacuate famiglie a Limone, Vernante, Priola e Garessio. In quest’ultimo comune una borgata è rimasta isolata.
Sempre nel Cuneese, tra Mombasiglio e Lisio l’Sp 34 è completamente erosa dall’azione dell’acqua. In quest’ultimo comune una borgata è rimasta isolata. Al momento, si registrano 10 dispersi nel Cuneese, su cui si stanno facendo verifiche tra il versante italiano e quello francese. Un altro disperso si registra nel Vercellese, nel comune di Varallo Sesia, sull’Sp 105, caduto con la sua auto nel Sesia. Le forti piogge della notte hanno determinato la disalimentazione di 55.000 utenze elettriche, di cui 11.599 nel Cuneese; 14.200 nel Novarese; 14.000 nel Vco, 6.700 nel Vercellese e 4.500 nel Biellese. Gli operatori sono al lavoro per il ripristino del servizio. Al lavoro per fare fronte alla situazione 249 volontari, di cui 174 del Coordinamento regionale di Protezione civile, 72 del Corpo Antincendi Boschivi, 3 dell’Ana. Tutta la Protezione civile è sul territorio. Il coordinamento territoriale del volontariatoo di Asti e Alessandria si sta recando nel Cuneese per rafforzare i soccorsi e la sala operativa di corso Marche 79 a Torino resterà operativa h. 24 fino alla fine dell’emergenza.

COLDIRETTI: "IN GINOCCHIO". Il comunicato di Coldiretti: «Situazione drammatica in provincia di Cuneo dopo la violenta ondata di maltempo delle ultime ore. Un giorno di pioggia è bastato a mandare in tilt valli, campagne e città con danni incalcolabili fra Cuneese, Cebano e Monregalese. Danni che riguardano principalmente la viabilità e i centri urbani, mentre appaiono al momento limitati nelle aziende agricole, dove tecnici e funzionari di Coldiretti Cuneo sono al lavoro dalle prime ore del mattino per accurati monitoraggi.  Di certo restano i gravi disagi di un'alluvione che in poche ore ha fatto esondare fiumi e torrenti, travolto case e causato frane e smottamenti: vie cittadine sommerse e ricoperte di fango, tronchi e rami, strade sbriciolate, ponti crollati, borghi evacuati. Il dato più grave è quello dei dispersi, per i quali sono diverse le segnalazioni, ma a rendere difficoltose le verifiche e le ricerche è la mancanza di collegamenti, telefonici oltre che viari. Ovunque si abbattano fenomeni intensi come questi vallate, campagne e città sono messe in ginocchio: purtroppo siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici che sempre più frequentemente si esprimono con episodi violenti e non contenibili, con precipitazioni impetuose che si abbattono su un territorio reso più debole dalla cementificazione e dell'abbandono delle aree marginali. Continuiamo in queste ore la verifica dei danni subiti dal comparto agricolo e invitiamo le aziende a segnalarci le situazioni di maggior disagio. Bene, intanto, la decisione del Governatore Cirio di chiedere lo stato di emergenza" commenta Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo.

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