Coronavirus, aggiornamento 16 marzo: in Italia oltre 2 mila morti. Nell'Asl cuneese sono confermati 86 positivi
Oggi sono saliti a 86 i casi positivi da coronavirus nell'Asl CN1. Sono confermati alcuni casi di persone ricoverate nell'ospedale di Mondovì, nei letti dedicati covid-19 nel reparto di Rianimazione e nel reparto di Medicina.
IN PIEMONTE 10 DECESSI IN GIORNATA - Sono 10 i nuovi decessi in Piemonte di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 3 in provincia di Alessandria, 1 in provincia di Novara, 1 in provincia di Torino, 2 in provincia di Vercelli e 3 nel Verbano-Cusio-Ossola. Il totale complessivo è ora di 121, così suddiviso su base provinciale: Alessandria 53, Asti 5, Biella 9, Cuneo 5, Novara 12, Torino 21, Vercelli 10, Verbano-Cusio-Ossola 5, morti in Piemonte e residenti fuori regione 1.
CONTAGI IN REGIONE - Sono 1.624 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 304 in provincia di Alessandria, 90 in provincia di Asti, 78 in provincia si Biella, 100 in provincia di Cuneo (di cui 86 nell'Asl CN1), 117 in provincia di Novara, 595 in provincia di Torino, 102 in provincia di Vercelli, 59 nel Verbano-Cusio.Ossola, 36 sono residenti fuori regione che sono in carico alle strutture sanitarie piemontesi, mentre 143 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. Le persone ospedalizzate sono 1.323, di cui 193 ricoverate in terapia intensiva. In isolamento domiciliare, perché positive al test e sintomatiche, ma le cui condizioni non richiedono il ricovero, ci sono 180 persone. I tamponi finora eseguiti sono 5.758, di cui 3808 risultati negativi e 317 in fase di analisi.
IN ITALIA - Ricoverati con sintomi 11.025, 1.851 in terapia intensiva, 10.197 in isolamento domiciliare; in tutto 23.073 positivi. 2749 dimessi/guariti, 2.158 decessi. Oggi dunque 3.233 nuovi casi, 349 nuovi morti e 414 guariti e 179 casi in terapia intensiva.
LA LAVAZZA DONA 10 MILIONI DI EURO - Il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, hanno espresso "un grazie di cuore a Lavazza per questo gesto di profondità generosità, che rappresenta per noi e per tutti i piemontesi un grande abbraccio e un sostegno enorme in uno dei momenti più difficili che la nostra comunità abbia mai affrontato”. La Lavazza ha donato oggi 10 milioni di euro al territorio, 6 dei quali versati sul conto corrente istituito dalla Regione Piemonte per le donazioni a sostegno dell’emergenza Coronavirus.
APRE IL NUOVO OSPEDALE DI VERDUNO, COVID HOSPITAL PER TUTTO IL PIEMONTE - «Nominerò un commissario straordinario per aprire il nuovo ospedale di Verduno e farlo diventare centro di riferimento di tutto il Piemonte per l’emergenza coronavirus»: lo comunica il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. «L’apertura era in programma a fine maggio, ma ora è una necessità improrogabile - spiega il presidente -; da settimane l’assessore alla Sanità Icardi lavora affinché l’ospedale possa aprire immediatamente. Questa struttura è stata attesa per 20 anni ed è stata realizzata grazie alla grande generosità degli imprenditori e dei cittadini di Langhe e Roero che, attraverso la Fondazione nata per il nuovo ospedale, hanno investito di tasca propria milioni di euro e lavoro perché potesse essere finalmente completata. Avevamo detto che, per rispetto, lo avremmo aperto in silenzio. Mai avremmo pensato di doverlo fare con urgenza per una situazione come quella attuale. Ma oggi più che mai poter contare su una struttura sanitaria completamente nuova e di ultima generazione come questa sarà una risorsa vitale per tutta la nostra regione». Dichiara l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi: «E’ una soluzione alla quale lavoro dall’inizio della crisi, sollecitando la disponibilità di tutti a collaborare. Si sono accelerati al massimo i tempi con la ditta appaltatrice e gli organismi collaudatori per mettere l’ospedale nelle condizioni di aprire come “covid hospital” di riferimento del Piemonte. Abbiamo centinaia di posti a disposizione per trattamenti di terapia sub-intensiva e, possibilmente, intensiva. Sarà un ospedale in più, in quanto gli altri sul territorio continueranno a funzionare regolarmente. Abbiamo disposto di affidare ad un commissario ad acta di lungo corso e comprovata esperienza, come Giovanni Monchiero (affiancato per la parte sanitaria da Paolo Tofanini) il coordinamento dell’operazione, che contiamo di chiudere nel giro di pochissimi giorni, con l’accoglienza dei primi pazienti da tutta la regione».
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